Lo studio. «Dal 2015 Italia fuori dalla recessione»
Rirpresa nel 2015. Il 2015-2016 si prospetta come "un biennio di graduale recupero per l'Italia": Confindustria lo delinea così pur "con cautela", in "contesto enigmatico. Lo scenario economico globale si presenta nettamente migliore rispetto a 3 mesi fa. L'incertezza rimane principale ostacolo". Ripresa del Pil - Il Centro studi di Confindustria stima che il Pil italiano chiuda il 2014 con un calo dello 0,5% e prevede che inizi a risalire nel 2015 con un +0,5% e prosegua nel 2016 con un +1,1%. Il Csc conferma così la stima sul 2015 e indica l'ulteriore aumento nell'anno successivo.
Disoccupazione giù dal 2016. Il tasso di disoccupazione nel 2015 "rimarrà ancorato sugli alti livelli di fine 2014", salendo ancora dal 12,7% previsto in media d'anno al 12,9%, "mentre scenderà progressivamente nel 2016, di pari passo con la ripresa dell'occupazione, registrando un 12,6% in media d'anno (12,4% nel quarto trimestre)". Per il 2014 il tasso di disoccupazione raggiunge il 14,2% "se si considera l'utilizzo massiccio della cig". In Italia sono 8,6 milioni le persone a cui manca lavoro, totalmente o parzialmente. Il mercato del lavoro resta dunque "debole". ai 3 milionie 300mila disoccupati stimati nel terzo trimestre del 2014 (+113,2% rispetto a sette anni prima) bisogna aggiungere altri duegruppi di senza lavoro: gli occupati part-time involontari (2milioni e 595mila, + 111,8%) e i non-occupati che sarebberodisponibili a lavorare ma non hanno compito azioni di ricercaattiva perchè scoraggiati (1 milione e 708mila individui, +73,4%) oppure perchè stanno aspettando l'esito di passate azionidi ricerca (725mila).Redditi in picchiata. Redditi degli italiani ai livelli del 1997 con una perdita di 3.700 euro per abitante dal 2007 (-12,3%). A stimarlo è il Centro Studi di Confindustria negli ultimi Scenari economici. Il regresso ha comportato la rinuncia a sei settimane l'anno di consumi: in altri termini è come se le famiglie italiane smettessero di spendere a metà novembre.
Corruzione frena il Paese. La corruzione è "un vero freno per il progresso economico e civile", "una "zavorra per lo sviluppo". "Se con Mani Pulite l'Italia avesse ridotto la corruzione al livello della Francia (-1 punto), il Pil sarebbe stato nel 2014 di quasi 300 miliardi in più (circa 5mila euro a persona)", in questo arco di oltre venti anni. Il regresso ha comportato la rinuncia a sei settimane l'anno di consumi: in altri termini è come se le famiglie italiane smettessero di spendere a metà novembre. Sul fronte dei consumi, tuttavia, arrivano le prime indicazionipositive: la spesa delle famiglie - nelle previsioni del Csc -nel 2014 aumenterà poco (+ 0,2%) ma l'incremento sarà dello 0,5%nel 2015 e dello 0,8% nel 2016.
Guadagnati 14 mld con ribasso petrolio. Il crollo del prezzo del petrolio, diminuito di oltre un terzo nell'arco di alcune settimane, per l'Italia significa "un guadagno di 14 miliardi annui". Ed un impatto di +0,3% sul Pil 2015 ed un altro +0,5% nel 2016. Il calo "comporta il trasferimento di oltre mille miliardi di euro di reddito annuale da un ridottissimo numero di produttori, con enormi ricchezze, ad un'ampia platea di consumatori e imprese nei paesi avanzati, con una più alta propensione alla spesa".