Confcommercio. Le spese obbligate mettono in crisi le famiglie: sono il 43% dei consumi
Il caro carburante fa lievitare le spese "fisse" degli italiani
Spese obbligate mai così elevate per le famiglie italiane, costrette di fatto a tagliare su quelle accessorie, dall’abbligliamento alla cultura ai viaggi. Nel 2022 raggiungono la quota record del 42,9% sul totale dei consumi, il valore più alto di sempre, con un incremento dell'incidenza di 6,3 punti dal 1995 ad oggi. Ad analizzare la spesa annua delle famiglie l'Ufficio studi di Confcommercio, secondo cui su un totale consumi all'anno di oltre 19 mila euro pro capite, per le spese obbligate se ne vanno 8.154 euro (+152 euro rispetto all'anno scorso). Tra queste spese, la quota principale è rappresentata dall’abitazione (4.713 euro) ma il contributo maggiore all'incremento complessivo viene dall'aggregato energia, gas e carburanti (1.854 euro) che, nella media del 2022, raggiunge un'incidenza sul totale consumi del 9,7%, valore mai registrato prima.
«Questo – spiega Confcommercio – avrà l'effetto di comprimere la spesa su molte aree delle spese libere con il rischio di deteriorare il clima di fiducia attuale e prospettico».Secondo l'analisi dell'Ufficio Studi di Confcommercio, con quasi il 43% di quota sul totale consumi (inclusi gli affitti), lo scarto attualmente registrato delle spese obbligate, rispetto a un valore strutturale del 39-40%, "è abnorme". Questa differenza può essere attribuita per la metà - circa 1,5 punti percentuali - a elettricità, luce e gas. All'interno, un ruolo preponderante è svolto da quelle relative all'abitazione a cui vengono destinati - tra affitti, manutenzione, energia, acqua, smaltimento rifiuti - quasi un quarto delle spese complessivamente destinate ai consumi. Nel 1995, a questa funzione veniva destinato appena il 18%.«Il desiderio di ritorno alla normalità – osserva Confcommercio – sta sostenendo, in questa prima parte dell'anno, i consumi delle famiglie con alcuni comparti in forte recupero, come il turismo e l'area della convivialità e del tempo libero, ma ci sono settori che ancora stentano, come l'automotive e l'abbigliamento». Un quadro che rischia un forte rallentamento, soprattutto dopo l'estate, a causa dell'impatto sul potere di acquisto delle famiglie dell'inflazione (prevista intorno al 7% nel 2022), degli aumenti dell'energia e appunto delle spese obbligate.
«La crescita a dismisura del costo dell'energia incide pesantemente anche sulle spese obbligate, come quelle per la casa, che toccano livelli record. Per evitare di deprimere i consumi e congelare la ripresa è necessario che l'Europa metta un tetto al prezzo del gas e il Governo agisca più incisivamente su caro energia e cuneo fiscale» ha commentato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.