Economia

Misery Index. Confcommercio: inflazione e sottoccupazione accrescono il disagio sociale

Redazione Economia venerdì 4 febbraio 2022

Inflazione in aumento e consumi in calo, il disagio sociale è in crescita secondo Confcommercio

Cresce il disagio sociale degli italiani e l’avanzata dell'inflazione rischia di ampliare la platea dei nuovi poveri. A dicembre il Misery Index di Confcommercio, l'indice che misura il disagio sociale registra un aumento, si è attestato su un valore stimato di 16,6, due decimi di punto su novembre. L'indicatore nella formulazione attuale sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell'impossibilità di individuare il numero di scoraggiati e sottoccupati, si mantiene su livelli storicamente elevati. Nella media dell'intero 2021 si è attestato a 17,6, un decimo di punto in più rispetto al 2020 e quasi tre punti in più rispetto ai valori pre-pandemici del 2019.

La progressiva ripresa dell'inflazione, che ha interessato molti dei beni e servizi che le famiglie acquistano con maggior frequenza, ha di fatto vanificato i miglioramenti conseguiti sul fronte dell'occupazione, spiega Confcommercio, sottolineando che l'accentuata ripresa del processo inflazionistico rappresenta una delle principali incognite per la crescita del 2022. La variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d'acquisto sale al 4% annuo.A dicembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9%, in diminuzione di un decimo di punto su novembre. Il dato è sintesi di una stabilità degli occupati e di una riduzione del numero di persone in cerca di lavoro (-29mila unità in termini congiunturali). A questa evoluzione si è associata una moderata crescita degli inattivi (+35mila unità su novembre). Le ore autorizzate di Cig sono state quasi 78 milioni a cui si sommano i circa 42 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà, in aumento rispetto a novembre. Del totale delle ore autorizzate il 71,9% aveva causale Covid-19, con un'incidenza doppia rispetto a novembre. Oltre il 50% delle ore autorizzate con questa causale è riconducibile a imprese del turismo, del commercio e dei servizi di mercato, a sottolineare lo stato di difficoltà in cui ancora versano molte aziende del terziario. Il combinarsi di queste dinamiche ha determinato un tasso di disoccupazione esteso pari al 10,8%, sottolinea Confcommercio.