Economia

Professioni. Comunicazione pubblicitaria, alla ricerca di nuovi creativi

Maurizio Carucci giovedì 20 settembre 2018

La crisi non ferma la comunicazione pubblicitaria. Anzi. Alcuni comparti sono in salute. La promozione dei marchi (branded content), per esempio, registra il più alto tasso di crescita. In Italia nel 2017 si parla di 350 milioni di euro, mentre nel 2018 si stimano 421 milioni di euro con tasso di crescita annuale previsto del 20% (dati Obe). Per quanto riguarda l’estero, si parla di un mercato di sette miliardi di dollari per gli Stati Uniti, con un tasso di crescita del 40% e di 500 milioni di sterline in Gran Bretagna.

Per Luca Leoni, fondatore e amministratore unico di Show Reel, agenzia italiana specializzata nella realizzazione di branded content, «l’offerta di figure professionali non è ancora allineata con le richieste del mercato. La formazione richiesta è necessariamente ibrida e al momento si basa ancora molto sull’iniziativa e gli interessi personali». Anche se stanno iniziando a nascere corsi specializzati, è ancora troppo presto per poter valutare il livello di preparazione fornito agli studenti. «Non esiste ancora una scuola specializzata - spiega Leoni - ma all’interno delle Facoltà universitarie iniziano a crearsi i primi corsi curricolari sull’argomento. Tuttavia a oggi non ho ancora incontrato un corso che offra una formazione completa su tutte le sfaccettature richieste». Ma cosa consiglia l'imprenditore a chi vuole lavorare in questo settore? «Al momento di costruirsi una base molto solida sugli aspetti tradizionali del lavoro (scegliendo un ambito tra Marketing, Comunicazione e/o una formazione più creativa come le Scuole Civiche) e di integrare le parti non trattate nel corso di laurea con attività extracurricolari».