Economia

ITALIA SPRECONA. Codacons: 500 enti inutili Ci costano dieci miliardi l'anno

venerdì 1 novembre 2013
​L'Italia "vanta il non invidiabile record europeo di Paese con il più elevato numero di enti assolutamente inutili". Lo denuncia il Codacons, che riporta anche i numeri: "Di recente il Governo Monti aveva censito circa 500 enti dichiaratamente 'inutili' a carico della collettività - spiega l'associazione - strutture che hanno un peso non indifferenze per il bilancio dello Stato. Ci costano infatti la bellezza di dieci miliardi di euro ogni anno". E continua: "Nel corso degli anni tutti i governi e gli schieramenti politici hanno affermato di voler cancellare tali strutture accertandone pubblicamente l'inutilità; tuttavia nel corso degli ultimi cinque anni solo una cinquantina di enti sono stati realmente eliminati: altri sono stati solo chiusi e poi riaperti con un nome diverso. Come a dire: oltre al danno, la beffa".Un esempio per tutti, osserva il Codacons, "l'Ente nazionale della montagna, che si aggiunge all'infinità di comunità montane presenti nel nostro territorio, il quale ha cambiato ragione sociale in 'Istituto nazionale della montagna', costo della struttura (secondo indiscrezioni): 490mila euro all'anno". E la lista prosegue: "Tra i tanti enti sulla cui reale utilità i cittadini avanzano dubbi troviamo la Fondazione centro studi transfrontaliero del Comelico e Sappada; il Centro di documentazione di storia della psichiatria in Emilia Romagna; l'Ente autonomo fiera mostra dell'ascensione di Francavilla Fontana in Puglia; l'Istituto nazionale di beneficenza Vittorio Emanuele III; l'Istituzione per la conservazione della gondola e la tutela del gondoliere in Veneto; il Centro Piemontese di Studi Africani; il Consorzio Intercomunale Soggiorni Climatici di Verona; l'Istituto culturale delle comunità dei ladini storici a Belluno". La lista, assicura il Codacons, sarebbe ancora molto lunga. "Basterebbe anche solo dimezzare il numero di istituzioni, centri e fondazioni, o i contributi pubblici che in essi affluiscono, per reperire con estrema facilità cinque miliardi da destinare all'eliminazione delle imposte sulla casa, dell'aumento dell'Iva, e delle tante tasse che assillano i cittadini - afferma il presidente Carlo Rienzi - se poi si decidesse di fare davvero pulizia in questo settore, abrogando definitivamente questo vergognoso spreco, si otterrebbero risorse per svariati miliardi di euro, che contribuirebbero in modo decisivo a far uscire il paese dalla crisi economica".