Cobée (Citroen). «Auto: addio viaggi lunghi e velocità superiori ai 110 km l'ora»
Vincent Cobée, Ceo di Citroen, con Oli, il rivoluzionario prototipo del marchio francese
Accettare l’elettrificazione, che i costruttori mondiali dovranno rendere accessibile alla maggior parte della popolazione per evitare che resti - come è attualmente - un privilegio per pochi. E ripensare l’automobile, dimenticando come è fatta oggi, a livello di forme, di contenuti, di approccio alla mobilità ma anche a livello di prestazioni: perché concedersi lunghi viaggi in piena autonomia e a velocità superiori ai 110 km orari diventerà impossibile. Lo sostiene Vincent Cobée, amministratore delegato di Citroën, presentando Oli, un prototipo rivoluzionario che riassume i propositi del marchio francese di Stellantis.
«Siamo nel mezzo di tre conflitti sociali - dice Cobée -. Il primo riguarda il valore e la dipendenza dalla mobilità, il secondo sono i vincoli economici e la scarsità delle risorse, e il terzo è il nostro crescente desiderio di un futuro responsabile e ottimista. I consumatori percepiscono che l’era dell’abbondanza è finita e che l’inasprirsi delle normative e l’aumento dei costi possono limitare la loro capacità di muoversi liberamente. Allo stesso tempo, la crescente consapevolezza della necessità di limitare i mutamenti climatici ci rende più responsabili e attenti nei confronti dell’ambiente».
Oli, il vostro ultimo prototipo, pur essendo lungo poco più di 4 metri, pesa solo una tonnellata, si accontenta di una batteria da 40 kWh, è composto in gran parte da materiali riciclati e riciclabili ed è studiato all’insegna della semplicità. È questa la strada?
Citroën pensa che sia giunto il momento di ridurre gli eccessi e le spese, puntando su una sola parola: enough, cioè abbastanza. E che sia l’ora di concentrarsi sulla realizzazione di veicoli intelligenti, meno complessi e veramente sostenibili, che siano al contempo originali e divertenti. Se vogliamo che le auto elettriche diventino più accessibili, possiamo utilizzare gli strumenti del noleggio e puntare su migliori valori residui, ma alla fine dobbiamo impegnarci su temi chiavi come efficienza, dimensioni, prestazioni e costi. Altrimenti è una partita persa, perché nessuno compra un’auto semplicemente perché è sostenibile.
Oggi invece il mercato offre Suv elettrici che pesano 2,5 tonnellate e che costano 70 mila euro. Forse non è questa la risposta giusta...
Il prezzo medio di transazione di un veicolo termico in Europa oggi è di 25.000 euro. Il costo medio di un’elettrica invece si aggira intorno ai 45.000 euro. Un divario inaccettabile, specie considerando il reddito familiare medio: così è inevitabile che un’auto elettrica oggi venga acquistata solo dal 5% della popolazione. L’elettrificazione invece non deve essere sinonimo di prezzi esorbitanti: Citroën punta a produrre veicoli 100% a batteria che abbiano lo stesso costo al pubblico di quelli termici. Perché la responsabilità ambientale non deve essere punitiva, limitando la nostra mobilità. Dobbiamo invertire la tendenza proponendo veicoli innovativi per massimizzarne l’utilizzo e renderli vendibili. Altrimenti, le famiglie non avranno più la libertà di movimento quando i veicoli 100% elettrici diventeranno l’unica opzione disponibile.
Accettare l’elettrificazione significa cambiare mentalità e accettare una mobilità completamente diversa?
Dobbiamo avere un altro approccio, un approccio sistemico. Scordiamoci in futuro di poter guidare automobili che vadano a più di 110 km l’ora. Scordiamoci vetture che ci portino dal punto A al punto B con un serbatoio da 90 litri, come facevano con il buon vecchio motore diesel degli anni 80. Non accadrà più, perché il mondo è cambiato. Se sei a Parigi e vuoi andare a Marsiglia, nessuna macchina ti ci porterà senza fermarti mai e con una sola ricarica, anche se omologata con 1.000 chilometri di autonomia teorica, perchè guidare su un’autostrada limiterà sempre le tue prestazioni.
Le auto oggi in circolazione rispondono alle necessità del mondo che ci circonda e alla realtà di un pianeta da difendere?
A metà degli Anni ’70, un’auto familiare pesava circa 800 kg, era lunga 3,7 metri e larga 1,6. Oggi questi veicoli pesano oltre 1.200 kg, sono lunghi almeno 4,3 metri e larghi 1,8. Alcuni pesano addirittura più di 2.500 kg. I requisiti normativi e di sicurezza hanno in parte determinato questo fenomeno, ma le statistiche ci dicono che i nostri veicoli restano fermi e parcheggiati per il 95% del tempo, e che percorrono l’80% dei viaggi con un solo occupante a bordo: se si continuerà così, il conflitto tra la necessità di proteggere il nostro pianeta e la promessa futura di una mobilità sostenibile ed elettrificata non sarà facile da risolvere.
L’Europa ha deciso che l’auto a batteria è l’unica che avrà diritto di esistere. Non le pare limitativo?
Non so se la prospettiva reale sia veramente questa. Dobbiamo essere tutti molto onesti e ammettere che nessuno conosce quello che accadrà. Per questo la sfida è ancora più impegnativa.