Lo studio. La Finlandia ancora prima nella classifica della felicità
Pedoni attraversano un parco ad Helsinki, la capitale della Finlandia
Nel tristissimo anno della pandemia la Finlandia si è confermata il Paese più felice al mondo e, più in generale, tutte le nazioni scandinave hanno confermato di essere terre felici: dal 2013, primo anno in cui i ricercatori della rete internazionale Sustainable Development Solutions Network hanno presentato il World Happiness Report, Finlandia, Svezia, Norvegia, Islanda e Danimarca hanno sempre trovato spazio tra le prime dieci classificate.
L’Italia è migliorata, scalando dal 25esimo al 28esimo posto. Questo nonostante, scrivono i ricercatori, la sua risposta al virus sia stata “insoddisfacente, per una scarsa adesione della popolazione alle misure richieste e per i pochi controlli sulle misure, pur stringenti, imposte dalla pandemia”.
La Sustainable Development Solutions Network ha alla base il Centro per lo Sviluppo sostenibile della Columbia University guidato dall’economista Jeffrey Sachs, mentre l’istituto Gallup si occupà delle rilevazioni nei vari Paesi.
Il World Happiness report tiene conto di 12 parametri: la soddisfazione della popolazione per la propria vita; il Pil pro capite; l’aspettativa di vita; il sostegno sociale, inteso come l’avere qualcuno su cui contare nei momenti di difficoltà; la libertà di scegliere che cosa fare della propria vita; la generosità (calcolata sulla quota di popolazione che fa fatto la carità nel mese precedente al sondaggio); la percezione della corruzione; l’influenza positiva o negativa, parametri semplificabili come il buono o il cattivo umore; due indici Gini (quello calcolato dalla Banca mondiale e quello elaborato da Gallup) che misurano le diseguaglianze dei redditi; la fiducia nelle istituzioni.