Classifica. Ecco i migliori posti di lavoro
I dipendenti votano la loro azienda
Suddividendo le aziende in quattro categorie in base al numero di collaboratori, Great Place to Work Italia ha stilato la graduatoria dei 50 migliori luoghi di lavoro italiani del 2021. Luoghi di lavoro virtuosi in cui il benessere organizzativo fa crescere del 4% la fiducia dei dipendenti e dell’8% il fatturato medio. «La classifica è per noi motivo d’orgoglio perché frutto di una ricerca con basi metodologiche solide e numeri importanti ottenuti dall’analisi dell’intera popolazione aziendale di ogni impresa», afferma Alessandro Zollo, ad di Great Place to Work Italia. Equilibrio, fiducia e serenità da un lato, analisi, studi e ricerche dall’altro: due estremi all’apparenza così distanti, ma al tempo stesso vicini, anzi uniti e allineati da un minimo comune denominatore, ovvero individuare i migliori luoghi di lavoro in Italia, e l’artefice di questa unione è Great Place to Work. La società di consulenza in ambito Risorse umane e leader nello studio e nell’analisi del clima aziendale, del benessere organizzativo e dell’employer branding ha annunciato, per il 20esimo anno consecutivo, la classifica delle 50 imprese nominate Best Workplaces Italia 2021, integralmente consultabile alla pagina Greatplacetowork.it, frutto di un attento e accurato lavoro di ricerca durato un anno, periodo nel quale sono state analizzate 128 aziende, che hanno chiesto di partecipare alla ricerca, e ascoltati i pareri di 53.610 persone, appartenenti alle imprese stesse, riguardo al proprio ambiente di lavoro. Rispetto a un anno fa, cresce di ben quattro punti percentuali la fiducia dei collaboratori delle imprese classificate nei confronti dei propri datori di lavoro e, allo stesso tempo, cresce anche il fatturato delle aziende in graduatoria dell’8%.
La classificazione è originata, in gran parte, dal giudizio delle persone a cui è stato sottoposto il questionario Trust Index che, in un solo anno, è cresciuto fino all’85,79%: ciò significa che I’86% dei collaboratori delle organizzazioni classificate si fida dei propri leader, collabora efficacemente con i propri colleghi ed è orgoglioso delle misure adottate durante la pandemia. I risultati del questionario aziendale pesano per i 2/3 del punteggio finale, mentre, per la restante parte, vengono analizzate le pratiche di gestione delle risorse umane, descritte dalle organizzazioni nel questionario Culture Audit. La classifica è stata suddivisa e organizzata in quattro categorie differenti sulla base del numero di collaboratori: aziende con oltre 500 collaboratori, con un numero di dipendenti compreso tra 150 e 499, tra 50 e 149 e tra 10 e 49.
«Il metodo che utilizziamo per stilare la classifica finale è unico al mondo, oltre che universale e consolidato in oltre 40 anni di ricerche, perché si basa sulle opinioni e le considerazioni delle persone appartenenti ad aziende che possono chiederci di essere analizzate e, quindi, di partecipare alla ricerca. I collaboratori rappresentano, senza alcun dubbio, i maggiori esperti di clima aziendale all’interno del proprio ambiente di lavoro – sottolinea Andrea Montuschi, presidente di Great Place to Work Italia – Sono proprio loro a determinare se l’azienda per cui lavorano possa ottenere la certificazione e poi concorrere per qualificarsi fra i migliori 50. La ragione dell’importanza dei singoli collaboratori è semplice: un «great place to work» può essere definito come tale solo se, all’interno dell’organizzazione, regna la fiducia reciproca tra le persone che danno corpo, presente e futuro all’impresa stessa».
La classifica legata alla categoria con oltre 500 collaboratori vede al primo posto Msd Italia, multinazionale leader nel settore farmaceutico. Seguono al secondo posto American Express Italia, servizi bancari, e in terza posizione Abb Vie Italia, multinazionale del settore biofarmaceutico. Il podio della categoria con un numero di collaboratori compreso tra 150 e 499 vede sul gradino più alto, per il sesto anno consecutivo, Cisco Systems Italy (telecomunicazioni). A seguire, Zeta Service (servizi professionali), che conferma il secondo posto dell’anno precedente, e Salesforce (servizi informatici). Tra le imprese costituite da un numero di persone compreso tra 50 e 149, si piazza al primo posto Biogen Italia (biotecnologie e prodotti farmaceutici), dopo aver conquistato la medaglia d’argento nel 2020, seguita da Insight Technology Solutions (servizi e assistenza per computer), e Zoetis Italia (biotecnologie e prodotti farmaceutici) che conferma la terza posizione conquistata anche un anno fa. Infine, tra le aziende con un numero di collaboratori compreso tra 10 e 49 si registra il primo posto di Accuracy (settore finanziario), la seconda posizione di Cadence Design Systems (impresa di software di calcolo), e il terzo posto di Camasia (servizi e consulenza finance con specializzazione nel controllo di gestione).
In classifica sono presenti imprese provenienti da settori molto diversi tra loro: il più rappresentato è quello produttivo, nonostante l’influenza della pandemia, poi viene quello tecnologico. A proposito di quest’ultimo settore, le start up tecnologiche e le aziende digitali si sono contraddistinte per livelli di fiducia e benessere tra i più alti di sempre: il Trust Index, infatti, è pari all’88% e la crescita di fatturato media addirittura al 123%. Tornando alla graduatoria, è da segnalare la presenza di aziende del settore finanziario e assicurativo a testimonianza che per costruire un ottimo luogo di lavoro non è necessario lavorare nel digitale. Per concludere, le aziende che si prendono la scena sono quelle del farmaceutico e dell’It.
«Rispetto ai nostri competitor, ci preoccupiamo di ascoltare l’opinione dell’intera popolazione aziendale di ogni impresa per offrire un prodotto finale, in questo caso una classifica, il più possibile preciso e impattante – sottolinea Zollo –. In questo senso, il Trust Index, ovvero il nostro questionario di clima aziendale, è lo strumento operativo per eccellenza perché ci offre la possibilità di raccogliere e fornire dati e numeri importanti che le imprese stesse possono poi utilizzare come metro di giudizio e base di partenza per migliorare e crescere costantemente nel corso degli anni. Per quanto riguarda i dati raccolti nel corso dell’ultimo anno, possiamo affermare che l’aumento della fiducia nei confronti dei leader non corrisponde ad un aumento di capitale economico: la correlazione tra i due indici crolla da 0,94 a 0,32 ed è lecito domandarsi che cosa sarebbe successo se i leader delle organizzazioni non avessero scommesso sui propri collaboratori e la loro resilienza. Scommettere sulle proprie risorse umane e ascoltare la loro opinione avrà un’importanza sempre più crescente in futuro e proprio per questo motivo la persona è e sarà sempre il focus del nostro metodo operativo perché il clima organizzativo di ogni azienda, da quella produttive all’immobiliare, dai trasporti fino al retail, si misura sulla base di tre relazioni fondamentali: tra dipendenti e manager, nei confronti del proprio lavoro e dell’azienda e, per concludere, tra colleghi».