Economia

L'ISOLA IN CRISI. Cipro riaprono le banche dopo 12 giorni

giovedì 28 marzo 2013
​Come previsto, alle11 di giovedì mattina hanno riaperto le banche di Cipro, chiuse da 12 giorni. Al centro di Nicosia si sono formate lunghe file di persone in attesa (da 20 a 40 persone) agli spoetelli delle due principali banche, la Bank of Cyprus e la Laiki Bank. Ma l'operatività degli istituti di credito sarà limitata: per almeno sette giorni i flussi di capitale e le operazioni bancarie subiranno forti restrizioni per evitare la fuga di capitali. Nell'isola sarà vietato l'uso di assegni e il prelievo massimo al bancomat sarà di 300 euro al giorno, mentre le carte di credito potranno essere usate senza limitazioni a Cipro, mentre all'estero non si potranno spendere più di cinquemila euro.È la prima volta in Europa che si introducono simili controlli valutari, per di più dopo un prelievo forzoso sui depositi oltre i 100 mila euro. Le autorità insistono nel dire che le restrizioni all'operatività delle banche saranno temporanee, ma appare difficile un ritorno alla normalità finchè l'economia dell'isola sarà così in crisi. L'assalto alle banche di Cipro? «Spero che vada tutto bene», ha commentato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. La rabbia dei ciprioti nei confronti di Berlino, dell'Ue e del Fmi - ha poi aggiunto- sono un fenomeno normale, ma ingiustificato. Schaeuble ha detto che quando si hanno difficoltà si cerca qualcuno su cui proiettare la propria indignazIone «ma questo finirà di nuovo. Ed è ovviamente del tutto infondato».Ma la tensione a Cipro resta alta. Gli 11 membri del board della Laiki Popular Bank di Cipro si sono dimessi. Lo annuncia la banca, la quale sarà chiusa attraverso un processo controllato, mentre i suoi asset finiranno in una bad e una good bank. La banca centrale ha già nominato un commissario straordinario per gestire la liquidazione dell'istituto.