Economia

Alimentare. Cipolla Bianca di Margherita, giro d'affari da 7 milioni

sabato 14 aprile 2018

Ha preso il via la raccolta annuale della Cipolla Bianca di Margherita, prodotto a indicazione di origine protetta (Igp) coltivato in Puglia nei territori di Margherita di Savoia (Barletta, Andria, Trani), Zapponeta e Manfredonia (Foggia) per una superficie di 180\200 ettari. L'avvio della raccolta produttiva è stata presentata a Roma dai vertici del consorzio di tutela della denominazione nella sede dell'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche (Aicig) con un'analisi sui dati di mercato della produzione. Il prodotto, riconosciuto con marchio europeo due anni fa, ha raggiunto un giro di affari di 7 milioni di euro. La sua produzione certificata - si legge in una nota dell'organismo di tutela - è passata dai 16mila quintali del 2016 ai 22mila quintali nel 2017 con una crescita del 30%. Il consorzio di tutela associa 20 aziende di produttori di cui 2 coperative di produzione e 4 aziende di commercializzazione.

Le peculiarità organolettiche sono quelle di essere una cipolla fresca, con bulbi particolarmente teneri e ricca in zuccheri. «La nostra cipolla - ha spiegato il presidente del Consorzio di valorizzazione e tutela della Cipolla Bianca di Margherita Igp, Giuseppe Castiglione - è rimasta sempre la stessa negli ultimi due secoli. Viene prodotta non nel terreno, come di consueto accade, ma nelle sabbie del Mar Adriatico, a sud del Gargano, in una zona di elevato interesse ambientale, tutelata da una convenzione internazionale (Ramsar 1979). Anche i numeri di vendita del 2017 sono stati incoraggianti, arrivando - ha aggiunto, facendo un bilancio dei due anni trascorsi dalla costituzione del Consorzio - a 22.164 quintali. L'obiettivo per il 2018 è mantenere questa percentuale di crescita». All'evento era presente anche lo chef Salvatore Riontino, che nell'occasione ha illustrato alcune varianti d'impiego culinario della nota specialità pugliese.

La Cipolla Bianca Igp, ha spiegato il segretario generale di Aicig, Leo Bertozzi, «è l'espressione di un sistema Dop e Igp che a livello europeo conta ben 1.398 Ig food, di cui 294 soltanto in Italia tra Dop, Igp e Stg (Specialità tradizionale garantita, ndr). E' un esempio di come i fattori ambientali e umani determinino le caratteristiche specifiche di un prodotto. Il contesto associativo di Aicig permette di confrontare le specificità dei diversi prodotti e contesti produttivi, in modo da accrescere sempre più lo strumento dell'Indicazione geografica».