Formazione professionale. "Lavoro qualificato, bisogni del Paese e mercato del lavoro"
Disoccupazione cronicizzata, mismatch tra domanda e offerta, curricula overqualified, aziende senza la persona giusta per il posto giusto: titoli che riempiono i giornali, ma situazioni a cui sembra non esserci un rimedio. Eppure, i Centri di formazione professionale sono un'efficace risposta, pur se ancora notevolmente sottovalutati e talvolta privi di strumenti idonei. Di questo si parlerà alla XXXI edizione del Seminario Europa su formazione professionale e lavoro ideato e organizzato dal Ciofs-Fp (Centro Opere Femminili Salesiani per la formazione professionale), che avrà come tema chiave il Lavoro qualificato e bisogni del Paese e mercato del lavoro e si svolgerà dal 25 al 27 settembre a Treviso, con dibattito conclusivo tra formatori, esperti, imprese e forze politiche a Conegliano Veneto.
Manuela Robazza, attuale presidente nazionale del Ciofs-Fp, spiega: «Le battaglie per il sistema duale in Italia, l'apprendistato, il rinnovo delle qualifiche, lo sviluppo degli Its quali completamento del percorso verso mestieri altamente specializzati sono punti essenziali su cui ci impegniamo per un solo obiettivo finale: la realizzazione occupazionale dei giovani. Siamo per la parità di trattamento di tutte le intelligenze; ci sono ragazzi che apprendono solo in modo pratico, attraverso l'esperienza e nei nostri 60 Centri di formazione in tutta Italia riscontriamo un altissimo tasso di occupazione a fine corso e un riscatto dei giovani straordinario. Il nostro segreto è, certo, la dedizione di migliaia di formatori, ma anche il lavoro costante con il contesto produttivo e il territorio che esso stesso è aula e base di opportunità. Quello che
chiediamo da 31 anni con il Seminario Europa, è che ci siano dati gli strumenti così come avviene all'estero».
I molti i temi caldi, affrontati e risolti negli anni, e i molti gli argomenti ancora all'ordine del giorno fanno sì che oggi il Seminario Europa sia riconosciuto come un punto di riferimento decisivo per la formazione professionale, un luogo di riflessione e di confronto "alto" tra gli attori e le forze sociali, quali imprese e sindacati, e istituzionali non scordando di mettere al centro il percorso educativo, la persona e la sua realizzazione nella vita. L'evento è itinerante per coinvolgere i territori che, in fatto di offerta formativa e sinergie con il mondo produttivo, sono ancora assai frastagliati oltre a essere, giustamente, diversificati per
esigenze e ambiti lavorativi. Lo sguardo europeo, poi, consente di affrontare i problemi nazionali in modo più complessivo e globale. Speaker di quest'anno Anna Barbieri, della direzione generale per il Lavoro e gli Affari Sociali della Commissione europea, che esporrà le nuove politiche formative della Ue tra eccellenze e inclusione. Tre giorni in cui dare rilievo a un traguardo appena raggiunto: il rinnovo del repertorio delle qualifiche professioni.
Il Ciofs-Fp, insieme alle associazioni di categoria Forma e Confap, ha a lungo collaborato e spronato gli enti per sbloccare l'impasse per cui il nostro Paese dal 2011 non riusciva ad aggiornare l'atlante dei mestieri. «Tradotto in termini pratici, se le imprese corrono e sviluppano nuove esigenze e necessitano, quindi, di figure professionali adeguate e preparate, la lista e il riconoscimento di modalità e competenze, di fatto, vietava l'avvio di corsi riconosciuti e finanziati per lavori utili e molto ricercati. Un paradosso. Dopo un iter di due anni lo scorso 1° agosto, la IX commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni ha presentato una proposta alla conferenza Stato-Regioni ed è stata approvata - sottolinea una nota del Ciofs-Fp -. Sarà ora possibile progettare, in vista dell'anno 2020-21, corsi affini alle richieste dei distretti produttivi dal manifatturiero al terziario, si approfondirà il tema con il contributo di Confindustria, Confartigianato, Compagnia di Sanpaolo, Inapp e ministero del Lavoro. Se il compimento della revisione delle professioni è un traguardo raggiunto, il tema della filiera professionalizzante è ancora in divenire: corsi triennali e quarto anno per accedere, là dove sono in essere, direttamente agli Its. Si chiede l'avvio di una doppia sperimentazione. Lo snodo cruciale in Italia resta, comunque, una mancanza di lettura delle realtà - avverte - e poca concretezza nel preparare ai mestieri richiesti da un Paese che resta ancora leader nel settore manifatturiero: la progettazione di formazione con le imprese è quindi alla base dell'occupazione».
Tra gli interventi previsti, quelli Ermanno Rondi di Confindustria, Carmela Palumbo del Miur, Dario Odifreddi per il Consorzio Scuole Lavoro, Eugenio Gotti, esperto di Ptsclas, insieme a referenti del mondo delle imprese che approfondiranno quali sono le figure necessarie e quali semplificazioni sono utili per velocizzare l'accesso in azienda, con incontri con la Distilleria Maschio, Elettrolux Professional, Keyline, Db Group. Il confronto sarà approfondito nella seconda giornata di lavori con esempi pratici virtuosi di Its, con Anpal Servizi (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro), Confindustria e Confartigianato.
Il 27 settembre a Conegliano, anche attraverso un position paper, la presidente del Ciofs-Fp, Manuela Robazza, e la presidente di Forma, Paola Vacchina, enunceranno le richieste proposte alle istituzioni rappresentate da Mimmo Parisi, presidente Anpal, Paola Nicastro, direttore generale Inapp, e i rappresentati delle Regioni Toscana, Veneto, Liguria, Piemonte, Lazio, Sicilia, Puglia, Lombardia.