Protezionismo. La Cina presenta ricorso al Wto sui dazi americani
Il presidente cinese Xi Jinping
La Cina ha presentato una denuncia commerciale al World Trade Organization (Wto) contro i dazi americani sull'acciaio e l'alluminio. Il Wto ha reso noto che Pechino, come da prassi, ha chiesto un periodo di consultazioni di 60 giorni con gli Stati Uniti per risolvere la disputa. Se le consultazioni non avranno esito positivo, il passo successivo potrebbe essere la richiesta della Cina di una decisione da parte di un gruppo di esperti commerciali. Si tratta di una mossa annunciata nell'ambito della guerra commerciale che vede da settimane Usa e Cina ai ferri corti. Tutto è iniziato con i dazi su alluminio e acciaio imposti da Trump a tutti i paesi (anche se poi alcuni sono stati "graziati"). Misura che ha fatto scattare le ritorsioni di Pechino che ha annunciato dazi su molti prodotti agricoli, dalla frutta alla soia alla carne di maiale, mentre gli Usa hanno a loro volta annunciato dazi per 50 e poi 100 miliardi di dollari in vari ambiti dell'industria, legati al presunto furto di proprietà intellettuali da parte dei cinesi, accusati di "copiare" i prodotti americani.
Intanto il presidente cinese Xi Jinping ha promesso di aprire ulteriormente l'economia del Paese e di abbassare le tariffe di importazione su alcuni prodotti tra cui le auto, in un discorso dai toni concilianti pur nel contesto di crescente tensione commerciale tra Cina e Stati Uniti. Benché gran parte degli impegni fossero una conferma delle misure già annunciate, i commenti di Xi hanno spinto al rialzo i futures sugli indici Usa, il dollaro e le borse asiatiche. Xi ha detto che la Cina aprirà con decisione agli investitori esteri l'accesso al suo mercato, che alzerà "il più presto possibile" il tetto sulle partecipzioni straniere nel settore automobilistico e che spingerà sulle misure già annunciate di aprire il settore finanziario. Il discorso pronunciato al Forum di Boao, nella provincia meridonale di Hainan, era atteso come uno dei principali appuntamenti politici del presidente in un anno in cui il Partito comunista al governo festeggia il quarantesimo anniversario delle sue storiche riforme economiche."Quest'anno ridurremo in modo considerevole le tariffe di importazione sulle auto e allo stesso tempo lo faremo su alcuni altri prodotti", ha detto Xi.Ha anche dichiarato che una "mentalità da Guerra Fredda" e l'isolazionismo sbatteranno contro "muri di mattoni".
È almeno dal 2013 che Pechino promette di allentare le restrizioni sulle joint venture estere nel settore automobilistico, cosa che permetterebbe alle società straniere di possedere quote maggioritarie. I commenti di Xi hanno preso in contropiede le mosse apertamente protezionistiche finora varate dalla Casa Bianca sulle importazioni cinesi.Solo ieri il presidente Donald Trump aveva criticato Pechino via Twitter sui dazi del 25% sulle auto contro il 2,5% imposto dagli Stati Uniti, definendo questa relazione con la Cina non libero commercio ma "stupido commercio". La Cina considera l'amministrazione di Washington il responsabile della diffusione del protezionismo nel mondo, anche se i partner commerciali della Cina da anni lamentano abusi da parte di Pechino nelle regole del Wto e pratiche scorrette di politica industriale che tengono fuori le società straniere da settori cruciali con l'obiettivo di creare campioni domestici.