Economia

Crisi cinese. La Cina taglia i tassi, le borse risalgono

martedì 25 agosto 2015
Di fronte al nuovo tracollo della borsa di Shanghai, che oggi ha chiuso con una flessione del 7,63%, la banca centrale di Pechino non è stata a guardare. A mercati chiusi, è stato comunicato un taglio dello 0,25% dei tassi di interesse e un abbassamento di mezzo punto percentuale del tetto di riserva obbligatoria imposto alle banche, ora al 18% per i maggiori istituti. Inoltre è stata effettuata una nuova iniezione di liquidità da 150 miliardi di yuan (23,4 miliardi di dollari) nei 'money market', dopo quella, dello stesso importo, attuata la settimana scorsa a favore del sistema bancario. Per comprendere se le misure saranno sufficienti a spegnere l'incendio finanziario che ha spaventato gli investitori di tutto il mondo bisognerà attendere stanotte, quando riapriranno le piazze cinesi. Per il momento la reazione dei listini appare positiva.
Forte recupero dei listini all'indomani del "Black Monday"cinese, e apertura positiva di Wall Street. I principali indicieuropei hanno accelerato sul finale le buone performance dellagiornata: Milano ha chiuso con un rialzo del 5,86%, praticamentequasi annullando le perdite messe a segno ieri. Parigi è salitadel 4,61%, Francoforte del 5,32%. Maxi rimbalzo per Atene, con un+9,4%, che era piombata ieri ai minimi degli ultimi tre anni.
Come sempre, per i mercati non contano solo le misure concrete ma anche gli annunci e le prospettive. Da questo punto di vista, nel comunicato rilasciato dalla banca centrale cinese, va sottolineato il passaggio dove viene riconosciuto come la "volatilità dei mercati finanziari" richieda "una maggiore flessibilità degli strumenti di politica monetaria" e come, pertanto, le condizioni siano mature per una "riforma dei tassi". In sostanza, Pechino starebbe finalmente rispondendo in maniera positiva all'appello per rendere il cambio dello yuan maggiormente regolato dal mercato, appello che arriva da anni da Washington, tanto dalla Casa Bianca quanto dal Fmi. Per il resto la banca centrale ammette la presenza di "rischi al ribasso per l'economia" e promette di "mantenere l'offerta di moneta e la crescita del credito su livelli adatti a promuovere una crescita economica stabile e sana". Sul fronte interno va infine segnalato il lancio di un'operazione di polizia contro il "sistema bancario clandestino" che, secondo il 'South China Morning Post', ha già portato a 160 arresti.