Economia

Scuole chiuse. Per 5 milioni di lavoratori organizzazione familiare da rivedere

Redazione Economia sabato 7 marzo 2020

La chiusura delle scuole ha reso necessaria l'introduzione di video-lezioni

La chiusura delle scuole (disposta dal governo fino al 15 marzo, per contenere la diffusione del virus Covid-19), in Italia, si riflette negativamente sull'organizzazione familiare di 5 milioni e 139mila lavoratori (dipendenti e autonomi): a tanto, stima la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, ammonta la quota di connazionali che dovranno conciliare l'attività occupazionale con la cura dei congiunti, soprattutto dei figli minori. E, di questi, 2 milioni 697.000 sono donne (su cui la gestione familiare pesa di più) e 2 milioni 442.000 uomini. Il gravame della gestione degli allievi costretti a rimanere a casa, si legge, interesserà principalmente la platea rosa, ovvero "sia le mamme single (302.000 contro i 47.000 papà soli) sia le lavoratrici dipendenti (2 milioni 234.000 contro un milione 809.000 addetti), ancora oggi costrette a dover scegliere tra la vita professionale e quella familiare in assenza di misure che favoriscano una vera conciliazione dei tempi di vita e di lavoro".

Sempre utilizzando le cifre dell'Istituto di statistica, argomentano i professionisti, nel 2019 vi sono state 2 milioni 797.000 donne nella Penisola, corrispondenti al 14,5% del totale della popolazione femminile tra i 15 e 64 anni, che hanno gettato la spugna, rinunciando del tutto ad impiegarsi, per l'impossibilità di ottenere un aiuto in ambito domestico. "Un dato estremamente elevato, se comparato al resto d'Europa, dove, al contrario, soltanto l'8,2% della platea rosa non lavora per motivi familiari, e in forte crescita negli ultimi anni tra 2016 e 2019 il numero delle inattive per tali motivi è aumentato di 619.000 unità, registrando un incremento del 28,4%".