Non profit. Censimento Istat: in Italia 5,5 milioni di volontari
L'Italia è sempre più un paese di volontari. Cresce il numero delle associazioni e anche il numero di persone che, per professione e o scelta, le fanno funzionare. Costruendo ogni giorno una rete di assistenza a chi si trova in difficoltà. I primi risultati del censimento permanente delle istituzioni non profit - realizzato dall’Istat su un campione di 43mila realtà - evidenzia che il settore, anche in un periodo di grave crisi economica come quello che si siamo lasciati alle spalle, gode di ottima salute. Alla fine del 2015 le realtà attive in Italia erano 336.275: l’11,6% in più rispetto al 2011. Complessivamente impiegano 5 milioni 529 mila volontari e 788 mila dipendenti. Rispetto al censimento del 2011 il numero di chi presta la propria opera senza ricavarne un reddito è aumentato del 16,2% mentre i lavoratori dipendenti sono cresciuti del 15,8%. Le istituzioni che operano grazie all’apporto di volontari sono 267.529 (il 79,6% delle unità attive, il 10% in più rispetto al 2011), quelle che dispongono di lavoratori dipendenti sono 55.196, pari al 16,4% delle istituzioni attive.
Diminuisce in media il numero dei dipendenti (che da 16 passano a 14) mentre sale leggermente quello dei volontari (da 20 a 21). La distribuzione territoriale conferma una elevata concentrazione delle associazioni al Nord (qui ha sede il 51% del totale) con la Lombardia che da sola fa la parte del leone con il 15,7% delle realtà, seguita dal Veneto (8,9%) e dal Piemonte (8,5%). Tra le regioni del Centro, che ospitano il 22,5% delle associazioni, la più attiva è il Lazio (9,2%). Se si rapporta il numero di associazioni alla popolazione residente è il Nord-Est a salire sul podio con un’incidenza di 67 istituzioni ogni 10mila abitanti, mentre il Centro ne ha 62,8 e il Nord-Ovest 57,7. La Provincia autonoma di Trento e la Valle d’Aosta hanno in assoluto il rapporto più elevato. Rispetto al 2001 le regioni più dinamiche non un maggiore aumento di associazioni presenti sono la Campania e il Lazio, mentre solo il Molise fa registrare una lieve diminuzione. Per quanto riguarda la struttura organizzativa, l’organico è composto da due dipendenti e 16 volontari. La composizione delle risorse impiegate varia molto in relazione alle attività svolte. In particolare, nei settori della Sanità e della Coesione sociale si riscontra un numero di dipendenti assai più elevato, una quindicina.
L’incidenza tra numero di volontari e popolazione residente è superiore nel Nord-Est con 1221 volontari su 10mila abitanti e nel Centro mentre in termini di dipendenti è il Nord-Ovest ad avere la percentuale più elevata (169 dipendenti ogni 10mila abitanti). In crescita esponenziale, superiore al 30%, i dati sia in termini di dipendenti che di volontari del Sud. Dal punto di vista giuridico la stragrande maggioranza di istituzioni sono associazioni riconosciute e non (l’85%), seguono le cooperative sociali (4,8%) le fondazioni (1,9%) e le istituzioni con altra forma giuridica (l’8%) rappresentante prevalentemente da enti ecclesiastici, comitati, istituzioni sanitarie o educative. Cultura, sport e ricreazione sono gli ambiti nel quale si concentra il numero più elevato di realtà non profit: quasi 220mila, il 65% del totale. L’assistenza sociale è il settore del 9,2% del totale (che include anche le attività di protezione sociale), seguito da relazioni sindacali, religione (realtà cresciute del 110%), istruzione e ricerca e sanità. Per quanto riguarda le finalità il 34,4% delle istituzioni non profit ha come mission il sostegno e il supporto ai soggetti deboli o in difficoltà, il 20,4% la promozione e la tutela dei diritti e il 13,8% la cura dei beni collettivi.<+RIPRODUZ_RIS>