Economia

Iniziativa. Carta per l'inclusione attiva anche al Sud

martedì 18 febbraio 2014
Con uno stanziamento di 167 milioni di euro (140 milioni di euro per il 2014 e 27 milioni per il 2015), la sperimentazione della carta per l'inclusione attiva è stata estesa a tutte le regioni del Mezzogiorno. Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Enrico Giovannini, il ministro dell'Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, e il ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, hanno firmato il decreto che ripartisce le risorse in funzione dell'ampiezza della popolazione che versa in condizioni di maggior bisogno. "Sono particolarmente contento di questo provvedimento e, soprattutto, di avere fatto in tempo a portare a termine questo impegno. Si tratta, infatti, di un passo importante verso il Sostegno per l'inclusione attiva (Sia), il primo strumento nazionale e universale di contrasto alla povertà che abbiamo disegnato ex-novo a settembre, colmando un ritardo storico del nostro Paese", ha detto il ministro Enrico Giovannini, ricordando che il Sia è un sistema diverso da un reddito di cittadinanza o di una carta acquisti, dato che prevede per i beneficiari un impegno preciso a cercare lavoro, a prendersi cura dei familiari disabili, a mandare i figli a scuola e a farli sottoporre alle visite mediche periodiche.Ai fondi oggetto del decreto odierno si sommano altri 300 milioni assegnati a fine dicembre e derivanti dalla riprogrammazione delle risorse europee. "In questo modo, il 2014 si configura come l'anno nel quale si realizzerà il più ampio intervento contro la povertà mai realizzato in Italia - ha aggiunto il ministro - pienamente giustificato dalla drammaticità della situazione".Infatti, all'intervento già avviato nei grandi comuni, alle risorse per la sperimentazione della carta di inclusione sociale e del Sia (complessivamente 550 milioni, che raggiungeranno oltre 400.000 persone), si sommano i 250 milioni di euro erogati attraverso la social card tradizionale, per un totale di circa 800 milioni di euro. Così il decreto ripartisce le risorse complessive: Abruzzo 7.067.553 euro; Molise 1.948.075 euro; Campania 46.906.988 euro; Puglia 34.153.790 euro; Basilicata 4.848.306 euro; Calabria 18.600.236 euro; Sicilia 43.073.981 euro; Sardegna 10.401.070 euro.