Carrefour Italia. Alla ricerca di personale
Il lavoro in un supermercato ai tempi della pandemia
Carrefour ha diverse posizioni aperte su tutto il territorio nazionale. «Ogni anno diamo un’opportunità lavorativa a un centinaio di persone - spiega Paola Accornero, General Secretary di Carrefour Italia -. Abbiamo oltre 200 mestieri: da banconista a specialista di mestieri (panettiere, macellaio, pasticciere), da manager a ingegnere gestionale e data analist. Nel programma di sviluppo, inoltre, figura l’inserimento di nuovi profili per rafforzare le competenze nella trasformazione digitale, come il digital marketing, controlling, category management, gestione dei dati e digitale».
Inoltre, continuano anche i percorsi di inserimento dedicati ai ruoli caratteristici della Gdo. In particolare, l’azienda ha istituito due percorsi finalizzati alla formazione di store manager e personale specializzato per operare nel mondo dei freschi, il Retail Academy Program e l’Accademia dei Freschi, che inserisce le persone in programmi di training sui mestieri tipici del food retail come il banco pescheria, macelleria, gastronomia e ortofrutta. Competenze che spesso non sono diffuse sul mercato del lavoro, ma che invece rappresentano figure con alto livello di specializzazione professionale che Carrefour contribuisce a formare.
«La Gdo ha avuto un trend positivo nelle vendite alimentari – continua Accornero -. Con la pandemia siamo rimasti sempre aperti. Le nostre sono selezioni continue. Puntiamo sui giovani neo diplomati e neolaureati, ma c’è spazio anche per le persone esperte. Il cv può essere inviato sul nostro sito o sulla nostra pagina su Linkedin. Inoltre organizziamo diverse campagne di recruiting digitale con scuole e Università. Dopo una prima scrematura effettuata anche con l’appoggio di società esterne, passiamo ai colloqui da remoto. Inoltre offriamo tanti stage e tirocini anche part time a studenti universitari».
L’azienda sta ponendo al centro della strategia Hr la digitalizzazione dei processi che impattano e valorizzano l'employee experience. Questi aspetti interessano tutti gli ambiti della “vita” dei dipendenti e sono diventati determinanti con la pandemia che ha portato a rendere virtuali moltissimi processi. Questo è stato possibile grazie al fatto che Carrefour stava lavorando già da tempo in questo senso. Nello specifico:
- Il momento della selezione, attraverso progetti di gamification in selezione e attività di talent management con selezione digitale delle candidature, videocolloquio sincrono e asincrono in selezione;
- In occasione dell’assunzione, con una piattaforma di preboarding, la gestione digitale delle pratiche di assunzione, con la raccolta dei documenti ai candidati via telefono;
- In azienda con la formazione online per la valorizzazione dei “mestieri”, la diffusione della cultura digitale e la diffusione di una cultura del feedback. La tecnologia ha permesso durante la pandemia di non bloccare queste attività, ma anzi di rendere sempre più pervasive;
- Per essere al fianco dei dipendenti in questa nuova situazione, Carrefour ha attivato un percorso di mappatura delle competenze digitali, esplorando le competenze tecniche, la propensione all’utilizzo di tool collaborativi e un mindset orientato all’innovazione. Tutto al fine di avere un quadro preciso e di approntare percorsi di sviluppo delle competenze, finalizzati ad assicurare a tutti le skills necessarie ad affrontare questa nuova condizione di lavoro.
La pandemia ha rappresentato un momento delicato per il mondo del retail, che si è trovato in prima linea nell’emergenza. È stata stipulata una polizza assicurativa per tutti i lavoratori, che prevede un programma di assistenza sanitaria in caso di positività al Covid-19. Inoltre, è stato ampliato il servizio di supporto telefonico già in essere per offrire sostegno medico e psicologico e attivato servizi per le persone più fragili. È stato creato un filo diretto per essere presenti al fianco di tutti i collaboratori, ascoltarli e sostenerli, per essere coesi e uniti in questo momento così particolare.
«Siamo molto attenti anche alla responsabilità sociale d’impresa – conclude la manager -. Così come ai temi della sostenibilità ambientale e alla lotta gli sprechi energetici e alimentari. Sono obiettivi strategici. Ci sta a cuore la transizione alimentare per tutti: cibo di qualità e sostenibile a giusto prezzo. Collaboriamo con i produttori locali per migliorare questo aspetto. Ma soprattutto siamo molto attenti alle politiche di inclusione dei nostri 16.500 collaboratori: dalla parità di genere al rispetto delle diversità e delle disabilità».