Auto. In Russia si fa strada il car sharing italiano
Una della Hyundai Solaris di Delimobil davanti alla Casa Bakhrushin, a Mosca (Wikimedia Commons)
Il carsharing italiano si fa spazio in Russia. Il 30 gennaio debutteranno a San Pietroburgo le auto di Delimobil, creata dal 28enne bocconiano Stefano Frontini e supportata dai finanziamenti di Concern General Invest, società di investimento fondata dal manager italiano Vincenzo Trani (un passato nel Monte dei Paschi) da anni attiva nel mercato russo e bielorusso.
San Pietroburgo è la seconda città russa in cui arriva Delimobil, servizio avviato a Mosca nel 2015 con un primo investimento da 800 milioni di rubli (circa 10 milioni di euro). L’investimento iniziale per questa seconda tappa è di 200 milioni di rubli (circa 3 milioni di euro). «Le auto a disposizione saranno inizialmente 100, ma trattandosi di un progetto di successo e di larga scala prevediamo di triplicarne il numero entro la fine del 2017» ha detto Trani alla presentazione.
L’intuizione di Frontini è stata quella di proporre un sistema di carsharing in grandi metropoli che ancora ne erano sprovviste. «Il mio obiettivo era creare una nuova società in un paese dall'economia promettente e con fame di innovazione. Sviluppandone uno migliore sulla base di idee innovative». Le auto scelte per questo servizio sono Hyundai Solaris, citycar economiche della casa coreana assemblate in Russia. Il costo del noleggio è ovviamente parametrato al costo della vita russo: 8 rubli al minuto, circa 13 centesimi di euro.
Il carsharing italiano quindi conquista la Russia in un momento in cui investitori esteri si fanno spazio nelle auto condivise italiane. Il 27 gennaio la francese Europcar tramite la divisione carsharing Ubeeqo ha acquisito la milanese GuidaMi, che era controllata da Aci Global e sostenuta da Atm.
L’Osservatorio nazionale Sharing Mobility del Politecnico di Milano ha censito il mercato italiano del carsharing a fine 2015. A livello di flotte Enjoy, gruppo Eni, è leader con 2.080 auto in quattro città, seguita da Car2Go (Daimler, 1.880 auto), Ics (legata al ministero dell’Ambiente, 594 auto) e la cinese Share’ngo (483 auto). È in espansione anche DriveNow, di Bmw e attivo per ora solo a Milano, che ha portato la sua flotta a 500 veicoli con l’inclusione delle elettriche i3 e nei primi 100 giorni di attività ha superato le previsioni totalizzando 150mila noleggi.