Le tasse locali battono quelle centrali per carico di prelievo, e la batosta si abbatte di più sui territori meno sviluppati. Lo afferma la Confcommercio durante il
Forum di Cernobbio, prevedendo che il trend in prospettiva è "destinato ad acuirsi". Tra il 2008 e il 2012 - ha fatto sapere l'Ufficio studio dell'associazione - il prelievo locale è aumentato del 5,6%, a fronte del livello centrale a quota +3,8%. Una tendenza destinata ad acuirsi: molti Comuni "dovranno aumentare ulteriormente le tasse per trovare i 2,2 mld necessari a far quadrare i conti nel passaggio Imu-Tasi". Rispetto al 1990 il peso del fisco locale in percentuale del Pil si è più che triplicato, passando dal 2,1% al 7%.Non solo: in sei anni, dal 2008 al 2013, tra imposte dirette e indirette, le risorse a disposizione delle famiglie si sono ridotte complessivamente per oltre 70 miliardi. In media, spiega l'Ufficio studi Confcommercio, le famiglie hanno subito un prelievo aggiuntivo annuo di 10 miliardi cui si devono aggiungere altri 11 miliardi di perdita di potere d'acquisto a causa dell'incremento dell'inflazione determinato dall'aumento delle imposte dirette.Al Forum della Confcommercio era presente la segretaria della Cgil,
Susanna Camusso, che richiesta di un commento sull'operato del governo Renzi, ha detto che esso "haesordito bene sul piano dei redditi, ha invece esordito malissimo sul piano delle regole del lavoro". La priorità dell'esecutivo, ha aggiunto Camusso, dovrebbe essere quello di "contrastare la lunga stagione di precariato. Il problema vero è che il lavoro in Italia è poco, lo scivolamento verso la povertà non è solo un aspetto di diseguaglianza generale ma è frutto di una presenza di lavoro povero e dall'assenza di lavoro". Ed è per questoche secondo la numero uno della Cgil, "tutte le risorse disponibili vanno messe per creare lavoro".La chiusura del Forum di Cernobbio è stata affidata al ministro dell'economia
Carlo Padoan, che ha rivelato che il governo intende "accelerare" il pacchetto di
privatizzazioni ideato dal governo Letta e che è in programma un nuovo piano privatizazioni. Padoan ha ricordato che il governo è azionista di controllo di oltre 30 società e di riferimento di società in molti comparti, in alcuni dei quali "c'è spazio per un ruolo ridotto per il pubblico. Il governo - ha aggiunto - guarda con favore a concrete ipotesi di dismissioni di partecipazioni che potranno essere realizzate da società controllate come Ferrovie dello Stato e Cassa Depositi con riferimento all'apertura al capitale privato di Fincantieri". E poi: "La
stabilità di bilancio è condizione indispensabile per permettere lo sviluppo futuro del paese". Il ministro aggiunge: "La strategia di politica economica del governo si basa sul rafforzamento del processo di consolidamento dei conti pubblici.
Padoan ha poi affrontato il tema della
competitività: «Non abbiamo
alternative - ha sottolineato - dobbiamo riguadagnare competitività riprendere a
crescere e ad un ritmo sostenuto e sostenibile. Creare buona
occupazione senza mettere a repentaglio la stabilità della
finanza pubblica». E poi il ministro ha aggiunto: «Credo che non ci siano dubbi che la situazione dell'Italia richiede una strategia incentrata su misure strutturali in grado di incidere sia sui meccanismi di creazione della domanda
interna sia sulla competitività, in una parola, sulla capacità
di crescita».