Il
mercato delle auto è in piena (e complicata) evoluzione e ne risente in modo evidente anche la
distribuzione. Ci sono i segnali di un cambiamento in chiave digitale ma poi le analisi concordano che in Paesi come il nostro tanti possibili acquirenti scelgono ancora il metodo tradizionale. Ne abbiamo parlato con un grande player quale
BYmyCAR: 110 punti vendita dislocati in Francia, Svizzera, Spagna e Italia; più di 3 mila dipendenti, 22 marchi rappresentati, circa 80 mila veicoli venduti l’anno e un fatturato
sui 2,4 miliardi di euro nello scorso anno. Nel nostro Paese ha debuttato un anno fa con l’acquisizione delle concessionarie milanesi in precedenza gestite direttamente da Bmw Italia sotto le insegne di Bmw Milano. A guidare il colosso francese – in qualità di Ceo e azionista - è Carlos Gomes: esperto manager che è stato in precedenza ad di Fiat per la penisola iberica e responsabile per le regioni Sud America e Cina di PSA, diventandone poi vicepresidente esecutivo nella gestione di Carlos Tavares.«Quella con Bmw Milano è stata la prima operazione d’internazionalizzazione della nostra presenza, avendo preceduto quella con la Renault a Barcellona e la BMW a Madrid;
oggi, dunque, siamo il primo gruppo di distribuzione in Francia, ma anche in Europa del Sud, mentre l’estero conta per più del 15% del nostro fatturato» spiega Gomes. Nell’offerta,
l’elettrico ha un ruolo non secondario. «Abbiamo un centinaio di prodotti a listino e ogni giorno ne arrivano di nuovi, dai costruttori classici ma anche da quelli ancora sconosciuti. Per esempio, abbiamo annunciato la nostra partnership con
BYD, della quale saremo il primo distributore in Francia. Il mercato chiede elettriche compatte, però esiste una serie di clienti con risorse che vogliono macchine più grandi e i brand sono in grado di fornirle: per esempio, le
Bmw i4, iX, e i7. È una tendenza inarrestabile, soprattutto in qualche città in cui la quota è arrivata anche al 20% e i clienti si stanno attrezzando per gestirle, perchè non è semplice» sottolinea.
Ed eccoci alla distribuzione. Diverse Case hanno deciso di passare
dal sistema basato sulle concessionarie al contratto di agenzia. «Ci adeguiamo alla volontà dei costruttori, che stanno facendo scelte diverse. Abbiamo contratti che prevedono prezzi unici per tutto il mercato, senza nessuna flessibilità, e altri che invece lasciano un margine di discrezionalità, pur ridotto, all’agente - sottolinea il Ceo di BYmyCar -. Siamo in un momento in cui tutti stanno studiando quello che sarà il sistema migliore: faremo delle analisi per capire che cosa funziona bene per il cliente e cosa per noi, con un percorso da svolgere nei prossimi tre-quattro anni. Il distributore viene da anni complicati e si trova ancora a dovere fare i conti con tempistiche che gli creano qualche problema. C’è scarsità di prodotto, non di richieste: non a caso abbiamo finito l’anno con un portafoglio ordini di quasi 19 mila unità, contro i 17 mila della fine del 2021»
BYmyCAR è partita come un gruppo di distribuzione, ma oggi vuole occuparsi di mobilità in senso più ampio. Da qui il progetto di
Cosmobilis che si struttura in tre divisioni. La prima riguarda la distribuzione delle auto e comprende, oltre a BYmyCAR, EliteAuto, piattaforma di vendita digitale multibrand da circa 10 mila vetture l’anno. La seconda è costituita da una divisione mobilità e servizi, e include un’azienda di noleggio a breve termine, un servizio di taxi Uber-like rilevato dalla Renault due anni fa e un’autoscuola digitale (per l’insegnamento della teoria) che ha già formato 800 mila allievi, consentendo ai giovani di risparmiare diverse centinaia di euro di spesa. Infine, la terza è una divisione tech che si occupa di digitalizzazione dei processi per i dealer. «L’insieme di questi servizi permetterà di offrire ai clienti soluzioni di mobilità adatte a qualsiasi esigenza, da un giorno a un mese a tre anni» conclude Gomes.