Economia

MERCATI NELLA BUFERA. Bce spaccata, Stark lascia Borse a picco: Milano -4,93%

venerdì 9 settembre 2011
Improvvisa picchiata per le Borse europee dopo le dimissioni di Juergen Stark, membro tedesco del comitato esecutivo della Bce in disaccordo sulla politica di acquisto dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà. Milano ha chiuso con i brividi: -4,93%, ovvero 15,6 miliardi di euro di capitalizzazione bruciati in una sola giornata.Fortissime vendite su tutti i titoli bancari: Unicredit ha perso l'8,22%, Banco Popolare l'8,14%, Intesa SanPaolo l'8,09%. Ha concluso in evidente calo (-3,61%) anche Bpm, che aveva provato a muoversi in controtendenza sulle ipotesi di nuovi ingressi nel capitale con il prossimo aumento.Seduta disastrosa anche nel resto d'Europa. Male Madrid (-4,4%), Parigi (-3,6%), Francoforte (-4,04%) e Londra (-2,35%).La notizia delle dimissioni di Stark ha fatto schizzare a 365 punti lo spread dei titoli di Stato italiani rispetto ai tedeschi. In salita il differenziale anche dei titoli spagnoli e greci rispetto ai tedeschi: la Spagna è a 338 punti, 32 punti sotto l'Italia. La Grecia è a livelli record a 1.855 punti. La situazione ha suscitato nuovo allarme nel nostro Paese. Dopo le dimissioni di Stark e il successivo balzo dello spread la Commissione Bilancio della Camera ha sospeso l'esame della manovra. Subito dopo che il presidente Giancarlo Giorgetti aveva indicato quali dei 400 emendamenti fossero inammissibili, tutte le opposizioni hanno chiesto un urgente ufficio di presidenza, ha riferito Pier Paolo Baretta (Pd), "per una valutazione politica sulla nuova crisi dei mercati e su come procedere nell'esame del decreto". I lavori sono poi ripresi, ma Baretta ha sottolineato che "Se le Borse cadono il quadro è modificato ed è da irresponsabili continuare a dire che tutto va bene".Anche Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ha lanciato l'allarme: "Oggi il nostro paese è in pericolo - ha detto intervenendo alla festa dell'Udc. "O i problemi li diciamo chiaramente o se li lasciamo fuori dal tavolo facciamo un danno al Paese"."Abbiamo un problema di credibilità - ha continuato - o il governo molto velocemente dimostra che è in grado di fare una grande operazione, in termini di quantità ma anche di equità, superando i veti, oppure penso che dovrebbe trarne le conseguenze perchè non possiamo restare in questa incertezza".LE DIMISSIONI DI STARKJuergen Stark, membro del board della Bce, si è dimesso. Lo comunica la Bce in una nota specificando che Stark ha informato il presidente dell'Eutotower, Jean Claude Trichet, che «per ragioni personali» rassegnerà le dimissioni «prima della fine del suo incarico» previsto il 31 maggio 2014. Stark resterà al suo posto finche non sarà nominato un successore che, spiega la Bce, in base alla procedura di nomina, avverrà entro la fine di quest'anno. Secondo la tv tedesca N-Tv il suo successore sarà il vice ministro delle finanze tedesco, Joerg Asmussen.