Economia

Il referendum greco. Tremano le Borse, Milano la peggiore

lunedì 6 luglio 2015
Dopo il fermo 'no' greco alla troika le Borse europee sbandano, tra vendite che puntano sui Paesi periferici dell'area euro e soprattutto su Milano e sulle banche italiane. Il bilancio è pesante, visto che nel complesso i mercati europei perdono qualcosa come 100 miliardi di valore (-1,24% lo Stoxx Europe 600). Non si può però parlare di panico: I titoli di stato ad esempio assorbono lo choc senza scomporsi troppo, lo spread si allarga, ma il differenziale tra Btp e bund decennale va sopra quota 161, quando ai picchi del 2011 aveva superato i 548 punti. L'esito del referendum non incide pesantemente nemmeno sull'euro, sceso a 1,1069 dollari, toccando con un -0,4% il minimo dell'ultima settimana sulla valuta verde, mentre non fa segnare variazioni di rilievo sul rublo. Euro in lieve calo (-0,5%) anche sullo Yen.Piazza Affari è comunque la peggiore tra i grandi listini del Vecchio Continente e perde il 4,03%, dopo una raffica di sospensioni al ribasso durante la giornata. La peggiore è Mps, con un bagno di sangue a fine giornata dell'11,51% e il titolo a nuovi minimi storici. Seguono tra i più venduti il Banco Popolare (-6,59%), Mediolanum e Ubi (-6,55%), Unicredit (-6,12%), Intesa (-5,98%), Bper (-5,93%) e Bpm (-5,48%).  Tra gli altri paesi periferici, a Lisbona (-3,45%) il Banco Comercial va giù del 6,98%, a Madrid (-2,22%) Bankia cede il 3,73%, a Dublino (-1,34%) Bank of Ireland lascia il 5%.   Una settimana fa, all'annuncio che ci sarebbe stato il referendum ad Atene, la Borsa di Milano aveva fatto un tonfo del 5,17%, e dal 26 giugno ad oggi il listino italiano ha perso ben il 9,24% (ma resta in progresso del 13,62% da inizio anno).   Tra gli altri listini dell'eurozona, Francoforte cede l'1,52% con Commerzbank in calo del 3,73% e Deutsche Bank del 2,95%. Parigi perde il 2,01% con Bnp in flessione del 4,24%. Mentre Londra lascia lo 0,76%, con Royal Bank of Scotland giù del 3,56%.