Mercati. Il boom di utili delle aziende spinge le Borse: record per Piazza Affari
La sede di Piazza Affari a Milano
Durante la seduta di Borsa, per la prima volta, il Ftse Mib a Piazza Affari ha superato la soglia dei 34mila punti. L’indice è ufficialmente operativo dal 1 giugno 2009, data in cui, a seguito della fusione tra London Stock Exchange e Borsa Italiana, viene a sostituire l’indice S&P/Mib. Ed è dalla crisi finanziaria di Lehman Brothers, ovvero dal 2008, che la Borsa di Milano non raggiungeva un livello così alto.
La performance di Piazza Affari è in linea con quelle dei principali listini europei e globali (dagli Stati Uniti al Giappone). In generale, dopo il tracollo avvenuto con la pandemia e il lockdown (nel marzo di quattro anni fa il Ftse Mib crollò fino a 15mila punti) la risalita dei mercati finanziari in tutto il mondo è stata poderosa. Un trend che ha coinvolto anche il mercato delle criptovalute, visto che anche i bitcoin sono i tornati ai massimi.
Ci sono vari motivi specifici alla base dell’andamento ottimo delle Borse. Su Wall Street, per esempio, si nota l’effetto dei titoli legati all’intelligenza artificiale, oltre che parametri macroeconomici incoraggianti. Per Milano ed altre piazze del Vecchio Continente, invece, ad incidere in maniera decisiva nella lunga volata degli ultimi anni sono stati soprattutto gli utili straordinari delle banche (i titoli bancari ed energetici rappresentano quasi un terzo di quelli complessivamente quotati a Piazza Affari). Anche per tale ragione risulta difficile trovare un legame tra andamento della Borsa e crescita economica, come prova a fare invece il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso: «Piazza Affari ha superato per la prima volta la soglia dei 34 mila punti. Un'impresa storica e significativa che segna lo stato di salute dell'economia italiana ed evidenzia ancora una volta l'attrattività del nostro Paese e del nostro indice di riferimento».
Questo trend di inizio anno segue un 2023 che si è chiuso con numeri estremamente positivi per la Borsa italiana. Dall’ultimo bollettino della Consob, la capitalizzazione di Borsa per Piazza Affari è aumentata del 20,5% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Il valore complessivo di mercato delle azioni in Piazza Affari è salito a 574 miliardi di euro (dai 476 miliardi dell’anno precedente). Inoltre, nello stesso periodo di tempo, il rapporto tra la capitalizzazione di Borsa e il Pil è aumentato dal 24% al 28%.
Non solo in Italia, le banche sono state il principale “motore” dei dividendi. Secondo l’ultimo Janus Henderson Global Dividend Index, i dividendi globali hanno raggiunto la cifra record di 1.660 miliardi di dollari nel 2023 (+5%). Il settore bancario, nello specifico, ha distribuito dividendi record nel 2023 contribuendo alla metà della loro crescita a livello mondiale, questo è potuto avvenire grazie ai tassi d’interesse più elevati che hanno consentito agli istituti bancari di aumentare i propri margini.
Proprio la questione tassi sarà uno dei temi su cui si concentreranno le attenzioni dei mercati questa settimana. Ieri negli Usa sono usciti una serie di indicatori contrastanti. I prezzi delle importazioni sono aumentati dello 0,3% a febbraio e anche i prezzi delle esportazioni hanno registrato un forte aumento dello 0,8% il mese scorso, indicando un'inflazione più persistente del previsto, già segnalata dall'indice dei prezzi al consumo Cpi di martedì (+3,2% su base annua) e dall'indice dei prezzi alla produzione (+0,6% su base mensile) pubblicato ieri. Questi dati supportano l'idea che la Fed in settimana manterrà i tassi invariati al livello più alto da oltre 20 anni. Il mercato non spera più in un taglio del costo del denaro prima di giugno o addirittura luglio. Non a caso alla fine sulle Borse europee è prevalsa la cautela. Francoforte e Parigi hanno chiuso la seduta poco mosse. A Milano l’Ftse Mib, dopo aver superato i 34mila punti, ha terminato in rialzo dello 0,46% a 33.940,33 punti.