Borsa Italiana. Lse in trattativa esclusiva con Euronext, Cdp e Intesasanpaolo
La cordata Euronext, Cdp Equity e Intesa Sanpaolo sbaraglia la concorrenza degli svizzeri di Six e di Deutsche Boerse e ottiene l’esclusiva dal London Stock Exchange che ha messo in vendita la Borsa Italiana. Una manovra obbligata quella del Lse per anticipare i rilievi dell’Antitrust europea, attesi entro il 16 dicembre, e mandare in porto l’acquisto da 27 miliardi di dollari di Refinitiv, l’ex divisione dati di Thomson-Reuters.Euronext è la piattaforma paneuropea che riunisce le Borse di Parigi, Amsterdam, Dublino e Oslo.
Con l’aggregazione di piazza Affari si «creerebbe un operatore leader nei mercati dei capitali dell’Europa continentale» è il commento del gruppo. Un pensiero espresso anche dal ceo di Intesa, Carlo Messina che parla di «un rafforzamento dell’infrastruttura finanziaria europea» e di un «un passo concreto verso la European Capital Marktes Union». Per Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Cdp si tratta di un’«operazione strategica che dà all’Italia un ruolo di leader nei mercati di capitali europei». «È un’operazione naturale perché si inserisce in un modello federale che esiste e funziona da 20 anni», sottolinea il Ceo di Euronext, Stephane Boujnah che esclude che il gruppo possa finire preda di altre società più grandi. Per la cordata europea si era speso il ministro dell’Economia Roberto Gualitieri ma secondo Boujnah non ci sarebbe stata nessuna "spinta dalla politica". La scelta è stata fatta sulla base del progetto, competitivo «anche per il contributo che dà all’Italia». Il nostro Paese infatti avrà un ruolo che difficilmente avrebbe potuto avere se Piazza Affari fosse caduta in mano a gruppi più grandi e con più disponibilità finanziarie come Deutsche Boerse e Six. Quest’ultima, che gestisce la Borsa di Zurigo e ha conquistato di recente Madrid battendo Euronext, avrebbe messo sul piatto, secondo indiscrezioni, il prezzo più alto, sempre all’interno della fascia di prezzo 3,5-4 miliardi di euro.
Nel concreto la proposta è disegnata per fare in modo che Borsa Italiana conservi la propria identità e i suoi punti di forza. Il ceo italiano di Borsa Italiana entrerebbe a far parte del managing board di Euronext. Mentre il ceo di Mts, la piattaforma sui titoli di stato, si unirebbe al managing board esteso. Inoltre l’Italia diventerebbe il principale contributore in termini di ricavi del gruppo post aggregazione. Le attività chiave e le funzioni centrali avrebbero sede a Milano e Roma.CdP Equity e Intesa Sanpaolo entrebbero a far parte dell’azionariato di Euronext attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato che porterebbe la cassa sullo stesso livello della Caisse des Depots (ha l’8%) e la banca a pareggiare il 2,2% di Bnp Paribas. Inoltre la Consob sarebbe invitata a far parte Collegio dei Regolatori di Euronext, mentre l’attività di vigilanza diretta di Borsa Italiana rimarrebbe invariata e in capo alla stessa Consob e a Bankitalia.L’offerta italo-francese è stata per ora delineata solo a grandi linee (mancano diversi termini come la valorizzazione economica assegnata al gestore borsistico italiano) e deve superare alcuni ostacoli tecnici. Innanzitutto le richieste del Lse che ha messo in chiaro, come da prassi, l’assenza di certezze sulla buona riuscita delle discussioni. In secondo luogo l’esito dell’esame da parte della Commissione europea dell’acquisizione di Refinitiv.