Economia

Lavoro. «+24% gli assunti a tempo indeterminato»

lunedì 11 maggio 2015
Aumentano i posti di lavoro, soprattutto quelli 'fissì. A certificarlo è l'Inps, secondo cui, nel primo trimestre di quest'anno, sono cresciute di 91.277 unità assunzioni a tempo indeterminato, mentre sono diminuiti di 32.117 unità i contratti a termine (-32.117) e di 9.188 le assunzioni in apprendistato. Nello stesso periodo l'aumento complessivo delle nuove assunzione è stato pari a 49.972 unità. In totale sono state invece 135.684 le cessazioni di rapporti di lavoro, per cui il saldo netto dei rapporti di lavoro è stato pari a 185.656 unità. Esulta Matteo Renzi. "I dati ufficiali Inps sul lavoro ci dicono che la strada da percorrere è ancora lunga, ma la macchina finalmente è ripartita", scrive il presidente del Consiglio su Facebook. "Dopo cinque anni di crollo costante", aggiunge, "tornano a crescere gli occupati. Il fatto che molti di questi contratti siano agevolati dalle misure del Jobs Act (stabilità, sgravi, tutele crescenti, taglio Irap) è sicuramente un fatto positivo". Poi, ironizza. "Mi colpisce", osserva, "che ci sia chi dice: 'Beh però una parte non sono nuovi contratti, ma regolarizzazioni e stabilizzazionì, fa sorridere! Era infatti proprio quello che volevamo. Non è la stessa cosa per un precario vedere trasformato il proprio contratto a tutele crescenti: è una svolta per la vita di tanti ragazzi della nostra generazione. Perchè significa un mutuo, le ferie, la maternità. Naturalmente c'è ancora molto lavoro da fare. Ma grazie all'impegno di tutti e di ciascuno l'Italia ce la farà". I dati dell'Inps non convincono però la Cgil. "Non ci troviamo di fronte ad una vera svolta, ma ad un grande regalo alle imprese e a meno diritti per i lavoratori", dice il segretario confederale, Serena Sorrentino. Mentre la Cisl chiede che incentivi e decontribuzione vengano stabilizzati nel 2016. "Come Cisl", afferma il segretario confederale, Gigi Petteni, "non siamo interessati a partecipare al 'festival' dell'occupazione aggiuntiva o sostitutiva: a noi stanno a cuore le condizioni dei lavoratori. Ecco perchè l'evoluzione di forme contrattuali che vanno nella direzione del contratto a tempo indeterminato per la Cisl è una notizia positiva". Tornando ai dati, nei primi tre mesi del 2015 le nuove assunzioni a tempo indeterminato stipulate in Italia, rilevate da Inps, sono state 470.785, il 24,1% in più rispetto all'analogo periodo del 2014. Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine, comprese le "trasformazioni" degli apprendisti, sono state 149.041, con un incremento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2014. Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili è passata dal 36,61 % del primo trimestre del 2014 al 41,84% del primo trimestre del 2015. In particolare, nel corso del mese di marzo 2015 la quota di nuovi rapporti stabili ha raggiunto la misura del 48,2%. Sul complesso delle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del mese di marzo 2015, oltre il 57% fruisce dell'esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di stabilità 2015. Nel periodo gennaio-marzo 2015, le cessazioni a tempo indeterminato sono state 382.157, il 7,6% in meno rispetto al primo trimestre del 2014, quando erano state 413.568. Sommate a quelle degli apprendisti e dei rapporti a termine, il numero delle cessazioni rilevate nel primo trimestre 2015 è di 1.012.389, l'11,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014, quando erano state 1.148.073.