Economia

L'INTERVISTA. Bonanni: primo sgravio al lavoro sudato

Nicola Pini sabato 13 ottobre 2012
​Raffaele Bonanni fuori dal coro. Il leader della Cisl difende le novità sul fisco contenute nella legge di stabilità e incalza i partiti, se vorranno migliorare la manovra, a indicare dove prendere i soldi «come fanno i governanti seri e non i demagoghi». «Ho sentito una levata di scudi contro le decisioni del governo e questo mi fa specie – afferma il segretario della Cisl – perché è la prima volta dopo molti anni che c’è un segno positivo, seppure molto parziale, con una riduzione delI’Irpef, cioè della tassa pagata soprattutto da lavoratori e pensionati». Nessuna sponda, quindi, a iniziative di protesta comuni, come chiesto dalla Cgil.Fuori e dentro il Parlamento si moltiplicano le voci critiche e secondo molti osservatori la legge di stabilità toglie con una mano quello che offre con l’altra. Lei è di un altro avviso?Si vede proprio che siamo entrati in campagna elettorale e sento anche molti calcoli errati. Con il taglio dell’Irpef ci sarà un benefico intorno ai 250 euro per chi ha un reddito intorno ai 26mila euro, di 160 per chi sta sui 22mila. Questi sono i dati. È scorretto fare la compensazione con gli aumenti dell’Iva perché quella misura è un’eredità lasciata del governo precedente ed ora è stata dimezzata a un solo punto, una maggiorazione che da qui al luglio 2013 si potrà forse riuscire ad evitare. Se si fosse fatto come programmato l’aumento di due punti dell’Iva sarebbe stato molto peggio, non crede? È per questo che non mi piace questa levata di scudi.Insomma, nella attuale situazione non si poteva fare meglio...Io dico che mentre c’è una prima riduzione dell’Irpef va segnalato anche il fatto che è stata reintrodotta la detassazione per i salari di produttività che era stata fatta saltare, con un benefico di 1,6 miliardi per i lavoratori. Inoltre nessuno ha dato il giusto peso all’introduzione anche in Italia della Tobin Tax sulle transazioni finanziarie, una misura di civiltà che come sindacati chiedevamo da anni e anni. In sostanza finalmente si comincia a detassare il lavoro sudato, con gli sgravi Irpef e dei salari di produttività, e a far pagare di più i soldi non sudati, con la Tobin Tax.Eppure gli stessi partiti di maggioranza stavolta sono più critici del solito, come lo spiega?Perché appunto ci avviciniamo alle elezioni. Ma i partiti che oggi protestano sono gli stessi che non hanno mai abbassato le tasse. Se ora vogliono migliorare la legge e aumentare gli sgravi va bene, ma devono dire dove si vanno a prendere i soldi. Monti agisce con serietà e buona reputazione e se ci sono proposte alternative devono essere da governanti seri e non da demagoghi.Lei crede che possa essere evitato il rincaro Iva previsto dal luglio 2013? Con quali risorse?I soldi si possono trovare e il governo ha fatto bene a intervenire sul Titolo V della Costituzione, che è stato la madre di tutti i disordini del decentramento. È giusto porre il problema del riequilibrio di un assetto istituzionale inefficiente e costoso. Da lì si possono recuperare risorse. Le Regioni devono dimagrire perché spesso sono diventate il luogo delle ruberie e dell’invadenza degli amministratori. Poi vanno abolite le Province, accorpati i Comuni e tagliate le municipalizzate, il sancta sanctorum della politica. Da quel che so il governo sarebbe andato avanti con più decisione se avesse potuto e i cittadini sono stupiti che non si faccia di più.Dunque promozione piena per la legge di stabilità?No, i problemi ci sono. Sulla scuola, dove il ministro Profumo con un’operazione spregiudicata ha voluto togliere soldi ai dipendenti senza nemmeno discuterne, Per questo nei prossimi giorni proclameremo uno sciopero insieme alla Uil. E abbiamo qualcosa da ridire anche sulla pubblica amministrazione. Perché non va bene togliere quei pochi euro dovuti per il mancato rinnovo del contratto a chi già guadagna poco mentre i politici fanno i festini.