La tendenza. Bicciato: gli investimenti sostenibili parlano sempre più italiano
Francesco Bicciato, segretario del Forum per la Finanza sostenibile
DIECI GIORNI FITTI DI APPUNTAMENTI TRA ROMA E MILANO
Due sedi: Roma, dove si è aperta ieri in Senato (Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva) e si chiuderà il 22 novembre alla sede dell’Inps, e Milano, sede di tutti gli altri eventi. Tredici in tutto. Oltre a una rassegna culturale, sabato 17 in Borsa Italiana, con appuntamenti rivolti anche ai più piccoli.Il calendario della Settimana Sri (consultabile su www.settimanasri.it) è come da tradizione particolarmente denso. Oggi doppio appuntamento su economia circolare e politiche aziendali per la promozione della diversità di genere. Previsti due eventi di taglio internazionale (in lingua inglese), entrambi alla Fondazione Eni Enrico Mattei: il 16, sull’impatto finanziario dei rischi legati al climate change, e il 21, sul Piano d’azione della Commissione europea per la finanza sostenibile. Fra gli altri argomenti: investimenti a impatto, innovazione sociale, agrifood e rating di sostenibilità, di cui si parlerà con il coinvolgimento del mondo accademico il 19 presso Altis-Cattolica (modera il caporedattore Economia e Politica di Avvenire, Marco Girardo).
Si celebra in questi giorni la settima edizione consecutiva (la prima nel 2012) della Settimana della Finanza sostenibile italiana, il principale appuntamento in Italia nel settore dell’investimento sostenibile e responsabile (Sri, nell’acronimo in inglese). A organizzarla, dal 13 al 22 novembre (vedere box in pagina, ndr, è come negli anni scorsi il Forum per la Finanza Sostenibile (FFS), che dal 2001 si spende per la promozione di questo modo d’intendere la finanza: «Quasi tutti gli eventi – dice con soddisfazione Francesco Bicciato, segretario generale di FFS – registrano il tutto esaurito».
Che Settimana Sri sarà quella che ha preso il via ieri a Roma?
A conferma della tendenza che aveva iniziato a manifestarsi nel 2017, l’interesse verso la Settimana Sri è in grande crescita. Prevediamo che almeno duemila persone seguiranno gli eventi. Altro segnale importante è che hanno confermato la presenza tutti i relatori che abbiamo invitato, fra cui nomi di spicco del mondo economico-finanziario.
Quali sono i temi principali in agenda?
Oltre al rapporto tra donne e finanza sostenibile, su cui abbiamo presentato la ricerca realizzata con Doxa ieri in Senato nell’evento di apertura, parleremo di investimenti previdenziali nell’evento di chiusura nella sede dell’Inps. Il 21 a Milano faremo il punto sul Piano d’azione della Commissione europea per la finanza sostenibile e Flavia Micilotta, Direttore generale di Eurosif (l’associazione dei forum nazionali europei per la finanza sostenibile, ndr), anticiperà i dati sull’Italia del rapporto europeo che Eurosif presenterà a Bruxelles il 26 novembre, dove FFS sarà presente. Il 17 in Borsa Italiana sono concentrati gli eventi culturali, fra cui la proiezione del documentario "The true cost", sull’impatto sociale e ambientale della filiera del settore della moda. Uno dei temi forse più innovativi sarà quello affrontato il 20 novembre, dove presenteremo una pubblicazione sull’investimento sostenibile nei Paesi emergenti: relatore d’eccezione sarà Antonio Vigilante, che ha ricoperto incarichi di altissimo profilo alle Nazioni Unite (è stato rappresentante speciale dell’ex Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ndr).
Che 2019 attende FFS e la finanza sostenibile in Italia?
Come FFS dedicheremo soprattutto l’inizio dell’anno alla ricerca di un dialogo proficuo con le istituzioni, per comprendere il loro atteggiamento verso questo tema. Rilanceremo anche in questa legislatura, come già fatto in quella passata, la costituzione dell’intergruppo parlamentare sulla finanza sostenibile, trasversale alle varie forze politiche. Coltiveremo il rapporto anche con il dicastero dell’Economia e con quello dell’Ambiente, di cui sottolineiamo l’attivismo in continuità con gli impegni che erano stati presi in precedenza, come dimostra la costituzione dell’Osservatorio italiano per la Finanza sostenibile. Intendiamo anche proseguire il dialogo con le imprese, insieme a realtà come il Csr Manager Network (l’associazione dei professionisti della responsabilità sociale, ndr) e il Salone della Csr e dell’Innovazione sociale (il principale evento in Italia sulla Csr, ndr), perché c’è l’esigenza forte di connessione e contiguità tra mondo della finanza e imprese impegnate nella Csr.
E in Europa?
Attraverso Eurosif, intendiamo posizionarci in modo sempre più solido nei confronti della Commissione Ue. Anche perché viste le dimensioni raggiunte, con quasi novanta soci, molto attivi, che nel 2019 potrebbero arrivare a cento, FFS oggi in pratica ha la rappresentatività di un’intera industria. Tra l’altro un’industria che nonostante una congiuntura non favorevole è cresciuta molto e può essere considerata, con una punta di orgoglio, un vanto per il nostro Paese. Quindi credo varrebbe la pena riconoscerla e valorizzarla. La nostra convinzione è che il dibattito sulla sostenibilità della finanza, che vuol dire anche sulla sostenibilità del Pianeta, sia erga omnes, cioè non ideologico e che dovrebbe interessare tutti. Crediamo che in quest’ambito si possano fare tante cose. E siamo pronti a mettere sul tavolo proposte concrete.