Economia

VENEZIA. La Bce lascia invariati i tassi Draghi: «Ripresa lenta e fragile»

giovedì 8 ottobre 2009
La Banca centrale europea ha lasciato invariato all'1% il tasso di riferimento principale in Eurolandia, come ampiamente previsto dal mercato. Lo ha deciso il Consiglio direttivo della Bce riunito oggi in via straordinaria a Venezia. Oltre a mantenere all'1% il tasso di rifinanziamento principale, la Bce ha lasciato invariato anche il tasso sui depositi allo 0,25% e quello marginale all'1,75%. Il costo del denaro in Eurolandia resta quindi al livello più basso nella storia decennale dell'euro. Il differenziale tra il costo del denaro negli Stati Uniti e quello in Eurozona resta all'1%, considerando che la Fed ha praticamente azzerato il tasso sul Fed Funds, fissando un range compreso tra 0 e 0,25%. La decisione di oggi ha rispettato le attese. È questo il quinto mese consecutivo che l'istituto di Francoforte lascia inviariati i tassi.Draghi: «La ripresa sarà lenta e fragile». La ripresa dalla crisi sarà "lenta e fragile". Il Governatore di Bankitalia e presidente del Financial Stability Board Mario Draghi invita a sostenere l'economia spiegando che occorre "la ricostruzione del sistema finanziario" in modo tale che "le banche completino la riparazione dei loro bilanci". L'occasione è stata il direttivo della Bce. E, a proposito dell'Eurotower, Draghi - riferendosi anche alle recenti voci che lo indicano come uno dei possibili candidati di Jean-Claude Trichet alla presidenza - ha sottolineato: "Abbiamo un ottimo presidente, non potremmo averne uno migliore".La ripresa dell'economia dell'area euro sarà disomogenea e su di essa peseranno gli aggiustamenti dei bilanci delle banche e delle società non finanziarie, ha poi spiegato in conferenza stampa il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. Un livello "adeguato", ha aggiunto. Quanto poi alle prospettive dell'economia, Trichet ha spiegato che "si è stabilizzata ma l'incertezza resta molto elevata ma non dobbiamo dire che il peggio è passato". Secondo Trichet, infatti, bisogna restare "cauti e prudenti" sull'andamento dell'economia. Quanto all'inflazione, nell'area euro "resterà bassa nel medio periodo", in linea "con l'obiettivo di tenerla in linea o sotto il tetto del 2%".