Economia

BRUXELLES. Eurobond, Barroso: discutiamone Merkel frena: non funzioneranno

mercoledì 23 novembre 2011
È «assurdo» pensare che gli eurobond siano contro la Germania. A scandirlo è stato il presidente della Commissione europea Jose Manuel Durao Barroso, secondo il quale «considerare» le proposte dell'esecutivo Ue sull'introduzione di stability bond come «una mossa conto qualsiasi governo o Stato membro è assurdo». «È assurdo - ha insistito Barroso, rispondendo a una domanda sull'opposizione della Germania agli eurobond - considerare un dibattito serio su un tema tanto importante come qualcosa che va contro uno Stato specifico, che è l'economia più importantedell'eurozona e dell'Ue».Il presidente della Commissione europea ha poi respinto l'idea che da parte di Berlino ci sia «assoluta opposizione: non sono d'accordo, anzi, dopo i contatti avuti, sono incoraggiato che le riserve riguardano i tempi». «Questo vuol dire - ha sottolineato - che sul merito non ci sono voci contrarie».LA GERMANIA FRENABce, che fare? Le differenti risposte a questa domanda dividono oggi l'Europa contrapponendo Berlino eParigi e inquietando i mercati, che registrano stamane il flop dell'asta Bund a 10 anni con una quota di invenduto pari al 35% e rendimenti sottilissimi (1,98%). Tanto che la Bundesbank è stata costretta a intervenire per evitare esiti negativi più clamorosi. È nervosa la Germania: la cancelliera Angela Merkel frena sulla sesta tranche di aiuti internazionali da 8 miliardi di euro alla Grecia, sostenendo che non potrà essere pagata se tutti i partiti non si metteranno d'accordo su una serie di impegni scritti. «La questione greca - spiega - non è stata chiarita, perchè non ci sono ancora le condizioni per il pagamento della nuova tranche di aiuti». «Perchè questo accada - aggiunge - non basta la firma del premier ma serve un accordo tra i partiti di appoggio al governo, senza il quale niente sesta tranche». La cancelliera ribadisce la sua contrarietà agli eurobond come strumento per superare la crisi del debito europea e definisce «inadeguato» il fatto che la Commissione europea li abbia messi all'ordine del giorno: «L'idea che attraverso la collettivizzazione dei debiti si possano superare i problemi strutturali dell'Unione Monetaria è proprio ciò che non potrà funzionare», ha dichiarato in Parlamento. A suo giudizio, bisognerebbe piuttosto rivedere i trattati. Contro la posizione tedesca punta il dito il ministro francese delle Finanze, Francois Baroin, sostenendo che la Bce debba agire come prestatore di ultima istanza per evitare un contagio della crisi, sul modello della Fed, proprio ciò a cui Berlino si oppone. «Abbiamo sempre ritenuto - dice Baroin - che la banca centrale sia responsabile del sostegno dell'attività economica» dell'Eurozona. «La migliore risposta per evitare il contagio in Paesi come la Spagna e l'Italia è, dal punto di vista francese, un intervento o la possibilità di un intervento o l'annuncio di un intervento da parte di un prestatore di ultima istanza, che dovrebbe essere la Bce».«Oggi - prosegue - questo non è possibile per due ragioni: i trattati europei non lo consentono e la Germania non vuole». Il governo francese si dice tuttavia convinto della capacità della Bce di difendere l'Eurozona: «Siamo fiduciosi - dice il portavoce dell'esecutivo Valerie Pecresse - che la Bce riesca a trovare il modo migliore per giocare il suo ruolo».