Economia

BOTTA E RISPOSTA. Scudo fiscale, Bankitalia teme più evasori Tremonti: «Nessuna ragione di allarme»

giovedì 15 ottobre 2009
Nella sua relazione di stamane il direttore generale di Bankitalia ha rilevato come la flessione delle entrate fiscali si attesti al 4,5% per le imposte indirette e dell'1,5% per quelle dirette. L'effetto sull'indebitamento netto del minor gettito, comunque, "potrebbe essere almeno in parte compensato da una dinamica  della spesa in conto capitale anch'essa inferiore alle previsioni e dagli incassi" dello scudo fiscale. Ma proprio su quest'ultimo si concentrano le considerazioni della Banca d'Italia che non manca di rilevare i suoi effetti positivi ai fini della ripresa economica, ma poi sottolinea che "lo scudo fiscale può avere effetti negativi sugli incentivi dei contribuenti a pagare le imposte in futuro".Le preoccupazioni dell'istituto centrale sulla ripresa dell'evasione fiscale non si fermano qui. Per Bankitalia "non si può escludere un intensificarsi del fenomeno dell'evasione" anche in relazione alla pressione fiscale ed all'andamento delle entrate nei primi mesi dell'anno. Sulla flessione complessiva del 3,2% delle entrate tributarie nei primi 9 mesi dell'anno rispetto al corrispettive periodo 2008, pesa la contrazione delle imposte dirette (-5,5%) ma soprattutto dell'Iva (-9,5%). Nei primi 6 mesi 2009 i consumi delle famiglie, variabile che dà un'idea della base imponibile dell'Iva, si sono contratti del 2%, con un calo del gettito dell'11%. Pur considerando ritardi nei versamenti ed altre variabili, è assai probabile che buona parte del divario, conclude Bankitalia, possa essere stato assorbito proprio dall'evasione.La risposta di Tremonti. "Se c'è ragione di allarme, e lo escludo, c'è per tutti i Paesi". Il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, replica così ai rilievi mossi dalla Banca d'Italia sullo scudo fiscale, che rischia di disincentivare in futuro il pagamento delle tasse. "È un meccanismo applicato dappertutto e non è un problema italiano. Il rimpatrio c'è in tutti i Paesi e se c'è un rischio lo devono gestire tutti", aggiunge il titolare di Via XX Settembre. Tremonti, quindi, torna a sostenere che lo scudo fiscale è una misura che porta vantaggi allo Stato, "perchè chi non pagava inizia a pagare" e che le voci critiche arrivano da fronti inconciliabili: "è mai possibile che l'etica legale coincida con gli interessi dei banchieri svizzeri?", chiede ironicamente il ministro.