Il dibattito. Bankitalia: la flat tax potrebbe ridurre l'equità del sistema fiscale
La flat tax è uno dei cavalli di battaglia del ministro dell'Economia Giorgetti
La flat tax in un Paese come l'Italia rischia di aumentare le diseguaglianze. Il monito arriva da Bankitalia nel corso dell'audizione alla commissione finanze della Camera. "Il modello prefigurato dalla delega fiscale come punto di arrivo - un sistema ad aliquota unica insieme a una riduzione del carico fiscale - potrebbe risultare poco realistico per un paese con un ampio sistema di welfare, soprattutto alla luce dei vincoli di finanza pubblica" ha detto il Capo del Servizio Assistenza e consulenza fiscale della Banca d'Italia Giacomo Ricotti sottolieando che "comunque ne andranno attentamente valutati gli effetti redistributivi". Nelle more dell'introduzione della flat tax, "l'estensione dei regimi sostitutivi potrebbe ridurre l'equità del sistema".
Positivo il giudizio sulla semplificazione del sistema tributario. "La delega contempla una nutrita serie di interventi su numerosi aspetti del sistema tributario, prefigurandone una profonda riforma. Molte delle misure appaiono estremamente puntuali, essendo volte anche a risolvere incoerenze sistematiche, modernizzare istituti ormai obsoleti e renderne altri conformi a consolidati orientamenti giurisprudenziali o a principi condivisi in ambito internazionale", ha sottolineato. Ma se l'intento è assolutamente lodevole il problema resta la copertura finanziaria. La Banca d'Italia richiama la necessità che la delega fiscale trovi le opportune coperture. Molti degli interventi prefigurati comporteranno perdite di gettito ma al momento coperture sono previste solo per il superamento dell'Irap attraverso la nuova sovraimposta all'Ires. Per Ricotti "non è chiaro né quali incentivi fiscali saranno oggetto della razionalizzazione, né quindi l'entità delle risorse che potranno essere recuperate".
L'obiettivo principale delle delega fiscale secondo Bankitalia "dovrebbe essere quello di pervenire a una diversa ripartizione del prelievo complessivo. Sotto il profilo dell'equità ciò significherebbe ridurre il prelievo sui contribuenti in regola recuperando risorse con il contrasto all'evasione". Per Ricotti "nell'ottica dello stimolo alla crescita economica, andrebbe spostato l'onere tributario dai fattori produttivi (lavoro e capitale) alle rendite e ai consumi".