I prestiti al settore privato a novembre hanno registrato una contrazione su
base annua del 4,3% contro un calo del 3,7% segnato ad ottobre. Lo rileva
Bankitalia nella consueta rilevazione dei bilanci bancari. I prestiti alle
famiglie sono scesi dell'1,5% sui dodici mesi dall'1,3% del mese precedente
mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti, sempre su base annua,
del 6% (-4,9% a ottobre). Sempre a novembre il tasso di crescita sui 12 mesi
dei depositi privati è stato del 6,1% (5,4% a ottobre). La raccolta
obbligazionaria, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è
invece diminuita del 7,3% sui dodici mesi (-7% a ottobre). Il tasso di crescita
sui dodici mesi delle sofferenze è risultato pari al 22,8% rispetto al 22,9%
registrato ad ottobre I tassi d'interesse sui finanziamenti erogati a novembre
alle famiglie per l'acquisto di abitazioni sono stati pari al 3,86%, in lieve
calo dal 3,90% di ottobre. I tassi d'interesse sui nuovi prestiti alle società
non finanziarie di importo fino a un milione di euro sono risultati pari al
4,38%(4,47 nel mese precedente) mentre quelli sui nuovi prestiti di importo
superiore a un milione al 2,76% (2,84% a ottobre). I tassi passivi sul complesso
dei depositi in essere sono stati pari allo 0,99% posizionandosi sullo stesso
livello del mese precedente."È incredibile che imprese e famiglie stiano fallendo ma le banche
si tengano i soldi". Lo afferma il Codacons commentando i dati Bankitalia su
prestiti a imprese e famiglie. "Se proprio quando gli italiani necessitano di
prestiti e di liquidità, le banche smettono di fare il loro mestiere di far
circolare la moneta e prestare soldi, è evidente - aggiunge il Codacons - che il
sistema economico si inceppa. Le banche, insomma, continuano imperterrite nel
loro vecchio vizio di dare i soldi solo a chi ce li ha già o è troppo grande per
fallire. "Ecco perché - prosegue il Codacons - il Governo dovrebbe intervenire
seriamente per riformarle, aumentando la concorrenza nel settore, eliminando, ad
esempio, balzelli anacronistici come le commissioni di istruttoria veloce e
riducendo privilegi assurdi, come i compensi d'oro ed i super bonus dei
banchieri, che dovrebbero essere decisi dagli azionisti e non dai consigli di
amministrazione. Inoltre vanno vietati bonus in caso di acquisizioni e vendite,
onde evitare conflitti di interessi. Infine, se quelle poche volte che le banche
prestano i soldi lo fanno con tassi usurari, è evidente che si cade dalla
padella alla brace". Per questo - conclude il Codacons - "si invita chi è
strozzato dalle rate del mutuo o di un prestito a partecipare all'azione legale
del Codacons, verificando se ha superato i tassi soglia previsti dalla
legge.