Economia

Banche. Firmato il rinnovo del contratto

Maurizio Carucci giovedì 19 dicembre 2019

È stata siglata l'intesa sull'ipotesi di accordo per il nuovo contratto per 282mila bancari, con un aumento medio di 190 euro. Tra i punti principali: stretta alle pressioni commerciali, eliminato il salario d'ingresso, favorita la conciliazione vita-lavoro, l'inclusione e le pari opportunità. Nasce la Banca del tempo per le donazioni di ferie, ore e permessi fra colleghi. Viene introdotto il diritto alla disconnessione per assicurare maggior rispetto alla vita privata. Creata una cabina di regia per le nuove tecnologie. L'intesa è stata raggiunta oggi dopo un anno di negoziato: il vecchio contratto era scaduto a dicembre del 2018. Il rinnovo interessa le lavoratrici e lavoratori delle banche aderenti ad Abi (altri 37mila bancari sono dipendenti delle Bcc, che hanno un altro contratto). L'accordo, nei prossimi mesi, sarà sottoposto al vaglio delle assemblee dei lavoratori.

Per il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, è stato «ottenuto un importante riconoscimento economico. Abbiamo in mano un fondamentale strumento per tutelare la categoria. Sulla vendita dei prodotti finanziari e la svolta: avremo un controllo diretto e obblighiamo i banchieri a condividere le politiche di vendita. Respinto il tentativo di Abi di contrattualizzare il lavoro ibrido».

«Un grande risultato per la categoria, che premia l'impegno del sindacato e mette al centro il valore della persona». È il commento del segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani alla firma del contratto nazionale dei bancari. «L’aumento di 190 euro al livello medio, superiore all'inflazione attesa, riconosce la produttività e i sacrifici fatti dai lavoratori in questi anni. La Costituzione sancisce il diritto a una retribuzione adeguata alla quantità e alla qualità del lavoro: possiamo dire veramente missione compiuta». Si tratta, prosegue Colombani, di «un’inversione di tendenza significativa rispetto alla stagione di moderazione salariale che abbiamo alle spalle. Va letta in quest’ottica anche la l’abolizione del salario di ingresso per i giovani. Dal rinnovo dei contratto dei bancari può venire la spinta anche agli altri settori. Solo così si rimette in moto la crescita e si dà una prospettiva di sviluppo al Paese». «La cura della persona – sostiene il leader dei bancari della Cisl – è il principio che orienta le soluzioni trovate su lavoro agile, diritto alla disconnessione, conciliazione dei tempi di vita e lavoro, valorizzazione delle disabilità». Di fondamentale rilevanza «è anche l’istituzione della cabina di regia sulla digitalizzazione, che apre alla partecipazione nella definizione degli indirizzi delle nuove figure professionali». «Il testo concordato con l'Abi - aggiunge Colombani - rappresenta inoltre un passo avanti fondamentale sul fronte delle tutele professionali, che vengono rafforzate con maggiori garanzie in caso di procedimenti disciplinari, mettendo fine a una stagione nella quale i lavoratori sono stati chiamati troppo spesso a rispondere per colpe non loro. In questo modo – conclude – si mette al riparo anche la clientela dai rischi connessi alle pressioni commerciali, ripristinando un rapporto virtuoso tra banche e risparmiatori».


La Uilca esprime «grande soddisfazione» per la firma dell'ipotesi di accordo di rinnovo del contratto nazionale del credito, che verrà presentato alle lavoratrici e ai lavoratori nelle assemblee che si svolgeranno da gennaio. «L'intesa conseguita - dichiara il segretario generale della Uilca Massimo Masi - presentamolteplici aspetti di valore a favore delle donne e degli uomini che lavorano in banca, riconoscendone i grandi meriti personali e professionali dimostrati negli anni, anche di fronte a scenari molto complessi». L'accordo, sottolinea il comunicato, accoglie in larghissima parte le richieste che le organizzazioni sindacaliavevano avanzato con la piattaforma rivendicativa, approvata a con una fortissima maggioranza dalle lavoratrici e dai lavoratori. «Di enorme importanza - osserva Masi - sono in particolare l'aumento economico di 190 euro, che va ben oltre il mero recupero inflattivo; l'ampliamento e il consolidamento dell'area contrattuale, ricomprendendo la gestione di Npl e Utp nell'attività bancaria; l'attenzione a tutti gli aspetti occupazionali; l'istituzione di una cabina di regia per gestire la digitalizzazione; il deciso rafforzamento dell'impianto di tutele, diritti e di quanto riguarda la conciliazione di vita e lavoro e benessere lavorativo di tutti i bancari, anche con attenzione all'inclusione sociale e alla disconnessione Questo rinnovo - evidenzia il segretario generale della Uilca - nel valorizzare la categoria dei bancari, pone grande
attenzione alla clientela e al recupero di un corretto rapporto fiduciario in tutto il settore del credito, come dimostra avere recepito nel contratto nazionale l'importante accordo sulle politiche commerciali e l'organizzazione del Lavoro di febbraio 2017. Crediamo che il nuovo contratto nazionale - specifica Masi - sia uno stabile baluardo a garanzia della categoria dei bancari, del loro futuro economico e occupazionale, e di stabilità del settore, quale riferimento anche per lo sviluppo economico e sociale del Paese In quest'ambito va riconosciuto il lavoro dell'Abi, svolto sotto l'importante guida del presidente Antonio Patuelli, e del presidente del Casl Salvatore Poloni per avere rispettato la piattaforma sindacale e portato al tavolo negoziale proposte concrete su tutti gli argomenti contenuti nella stessa».

«Alla fine di questo percorso contrattuale mi è chiara l'immagine della nostra categoria, una categoria che ha dimostrato di aver assorbito appieno il grande significato dei contenuti della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale, dall'allargamento dell'area contrattuale alla formulazione del nuovo diritto alla disconnessione insieme a tutti i contenuti che, come più volte abbiamo sottolineato, sono stati tutti raccolti sotto l'egida di una parola antica, ma mai sfiorita: l'uguaglianza». Così Giuliano Calcagni, segretario generale della Fisac Cgil, nel commentare la firma dell'accordo tra sindacati e Abi per il rinnovo del contratto nazionale dei bancari. «La firma di questo contratto - continua il leader sindacale - sancisce anche lo scardinamento delle nostre divisioni, spesso personalistiche, e la rinnovata volontà di tornare, tutti, uniti a marciare sotto la bandiera di una rinnovata battaglia di giustizia sociale al fianco delle giovani generazioni, per ricostituire un quadro migliore in termini di diritti, tutele e soprattutto, pronti tutti insieme, per proseguire una nuova e grande stagione di rivendicazione salariale a restituzione della dignità e del giusto valore al lavoro nel segno del ruolo che il lavoro ha nel patto sociale di vita e realizzazione delle persone». «Riconsegnare il giusto valore al lavoro vuol dire anche rispettare i valori democratici della nostra Costituzione che fonda il nostro Stato repubblicano sul valore stesso del lavoro. In questo senso - dice
ancora Calcagni - devo dire che il percorso che ci ha portato fino a qui è stato corale, fortemente partecipato a partire dall'approvazione della piattaforma dal 99% delle lavoratrici e dei lavoratori partecipanti che per questa via sono stati egualmente protagonisti rispetto alle istanze rivendicative».

Un accordo sul rinnovo del contratto nazionale dei bancari «raggiunto dopo una lunga trattativa e un
serrato confronto». È quanto commenta l'Abi in una nota. «Il testo verrà sottoposto al comitato esecutivo dell'associazione e alle assemblee delle organizzazioni sindacali», spiegano ancora da Palazzo
Altieri. Gli elementi che caratterizzano l'intesa, ricorda quindi l'Abi, sono quelli sulla valorizzazione di aspetti di rilievo sociale (per esempio, aspettativa e permessi per malattia; permessi per maternità/paternità/cura familiare), di conciliazione vita/lavoro (per esempio, lavoro a tempo parziale, lavoro agile, banca del tempo),
nonché in tema di "tutele" (ad esempio, procedimenti disciplinari, tutela per fatti commessi nell'esercizio delle funzioni), politiche commerciali (per esempio, con l'inserimento dell'accordo del 2017 quale parte integrante del contratto), livello retributivo di inserimento professionale (abrogando l'istituto anche in un'ottica di attrattività per giovani generazioni con più sviluppate competenze digitali), formazione (anche con riguardo allo smart learning), salute e sicurezza (prevedendo il concreto avvio dei lavori di una commissione nazionale). Alcuni di questi istituti, spiega ancora l'associazione guidata da Antonio Patuelli, sono volti anche a consentire alle aziende bancarie di minori dimensioni di accedere agevolmente a strumenti normalmente negoziati dai grandi gruppi bancari, fruendo dei relativi riflessi positivi. Si tratta di un approccio che, valorizzando anche buone prassi molto diffuse nelle aziende bancarie, mira a rafforzare il "patto sociale" tra imprese e lavoratori. In tale prospettiva, un ulteriore tema centrale del contratto, è quello che attiene alla valorizzazione dell'accordo 8 febbraio 2017 sulle politiche commerciali: senza introdurre ulteriori impegni l'obiettivo è quello di confermare alcune disposizioni dello stesso nell'ambito del rinnovo contrattuale per sostenere una ripresa del clima di fiducia nei rapporti tra clienti, aziende e lavoratori. Anche i profili relativi alle tutele per i lavoratori sono innovati con grande equilibrio e attenzione per favorire un clima di serenità nel lavoro senza abbassare l'attenzione sugli elevati livelli di compliance e rispetto delle regole che le banche e i loro dipendenti debbono avere. Altro punto, sottolinea l'Abi, è «la forte attenzione al tema dell'innovazione tecnologica/digitalizzazione e dei relativi impatti sul settore, considerata la sua trasversalità rispetto a molti degli argomenti oggetto del rinnovo, e fattore determinante per assicurare la competitività delle banche e la loro capacità di risposta alle mutate esigenze della clientela. A tal fine è stato istituito il Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull'impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nel settore bancario con l'obiettivo di monitorare e analizzare le fasi di cambiamento derivanti dalle nuove
tecnologie e dalla digitalizzazione, per tenere costantemente aggiornato il contratto». Poi, spiega ancora l'Abi, importante è il bilanciamento tra la tutela del potere di acquisto della retribuzione e gli equilibri economici delle banche che ha portato a trovare un punto di equilibrio sostenibile grazie alla combinazione dei diversi elementi che incidono sulla struttura dell'impianto retributivo. L'accordo riconosce un incremento medio a regime di 190 euro da corrispondersi in tre tranche con decorrenza rispettivamente 1 gennaio 2020, 1 gennaio 2021 e 1 dicembre 2022. Infine, scrive l'Abi, la semplificazione degli inquadramenti e la previsione di altri elementi di flessibilità per cogliere al meglio i mutamenti negli assetti operativi, organizzativi e produttivi delle banche.