Dentro la banca. Mutui e credito al consumo, qualcosa si muove
Dopo 60 giorni di lockdown tornano a salire le richieste di credito da parte delle famiglie. Nei mesi scorsi, la domanda di credito destinato ad investimenti si è arrestata; era rimasta solamente quella destinata a colmare situazioni di necessità considerato il blocco di parecchie attività sul territorio. In queste ultime settimane emergono i primi segnali di ripresa riferibili alle richieste di liquidità legate alla cosiddetta 'Fase 2'. Nel corso del lockdown le richieste di credito si sono rapidamente arrestate; più precisamente, sino al 15 marzo il fenomeno ancora beneficiava delle pratiche istruite nei giorni precedenti, il picco negativo è stato raggiunto nelle prime due settimane di aprile, quando i volumi registrati si sono attestati intorno alla metà di quelli di febbraio . Dopo di che è iniziato un percorso di costante recupero, seppur con intensità differenti a seconda delle diverse forme tecniche. Per quanto riguarda i mutui immobiliari, dopo aver visto le richieste dimezzarsi , quando i volumi si sono attestati al 50% circa rispetto a quelli che si registravano prima del lockdown, a partire dalla prima settimana di aprile è iniziato un percorso di recupero lento e costante, che nelle ultime due settimane d ha visto i volumi stabilizzarsi intorno al 75% di quelli usuali. A causa del blocco i cantieri sono in ritardo ed ora diverse famiglie, dopo l'esperienza del Covid19, pare abbiano dubbi su quali caratteristiche debba avere la casa ideale.
Per quanto riguarda invece le richieste di prestiti personali, l’analisi evidenzia una fragilità più prolungata che perdura fino alla prima settimana di maggio dove il cambio di passo riporta i volumi al 60% di quelli precedenti al lockdown. Tra tutte le forme tecniche prese in considerazione , è quella che ha risentito maggiormente della situazione di emergenza che ha evidentemente indotto le famiglie ad un atteggiamento discreto e improntato alla cautela. Una crescita particolare è stata registrata invece nelle domande di prestiti personali finalizzati all'acquisto di beni e servizi (automobili, elettronica, spese sanitarie..).L’emergenza epidemiologica che ha comportato anche la chiusura di esercizi commerciali ha costretto molte famiglie a rinviare acquisti nel tempo e, sin dai primi giorni di Maggio, si è registrata una corsa all’acquisto con l’apertura graduale dei negozi. Le spese tradizionali negli esercizi commerciali si sono accostate a quelle effettuate online e la crescita si è attestata attorno al 110% rispetto ai livelli pre-lockdown. In questo senso assume particolare importanza nella anche l’impatto dei piccoli finanziamenti con garanzia statale erogati in queste settimane.
*responsabile commerciale, area Corporate