Prime impressioni. Nuova Aygo, la giapponese per i giovani
E' la prima delle "tre sorelle" cittadine (le altre sono Citroen C1 e Peugeot 108) a presentarsi, e ha già le idee molto chiare. Con l’arrivo della Aygo di seconda generazione (previsto in Italia a partire dal prossimo mese di settembre), la piccola city car di Toyota reciterà un ruolo assolutamente determinate per “fare i numeri” con l’obiettivo dichiarato di conquistare i giovani. «La mia idea era quella di realizzare una vettura capace di far innamorare i giovani – dichiara David Terai, Chief Engineer della nuova Aygo –. Praticità, compattezza, design e rapporto qualità-prezzo sono i cardini del nostro progetto nato su solide basi».
Com'è. Si sa che il design di una vettura è la principale motivazione di acquisto per il cliente e nel caso della nuova Aygo, lo stile è fin troppo aggressivo. Tanto da non ammettere compromessi: piace o non piace. Le vecchie linee sono completamente sparite e adesso il motivo che appare evidente è la “X”, sia nel frontale sia nella parte posteriore dove anche i gruppi ottici, a forma di boomerang, la identificano senza margini di errore. Rispetto al modello che andrà a sostituire, sono cambiate leggermente anche le dimensioni: la lunghezza è stata aumentata di 25 mm, per un totale di 3.455 mm; l’altezza è diminuita di 5 mm “a favore dell’efficienza aerodinamica” mentre la carreggiata è stata ampliata di 8 mm sia nella parte anteriore che in quella posteriore a vantaggio di un migliore assetto di guida. Vista di profilo, si nota che il tetto è stato ribassato, con la parte anteriore spostata più avanti; il risultato è un baricentro che a sua volta viene spostato in avanti, creando una forma più bilanciata.
Cosa offre. Salendo a bordo si fanno notare la forma trapezoidale della consolle centrale e l’ampia plancia, caratterizzata da inserti opachi anti-riflesso. La strumentazione è elegante e piacevole alla vista, la qualità dei materiali utilizzati è in linea con quella delle principali vetture del segmento A, sorprendono lo spazio a disposizione soprattutto dei passeggeri anteriori e la capacità di carico del bagagliaio “incrementato di ben 29 litri per un totale di 168 litri”. Per il mercato italiano la nuova Aygo sarà disponibile a 3 e a 5 porte, con un unico motore (il tre cilindri da 1.0 litri a benzina aggiornato nei contenuti da 69 CV e 95 Nm) abbinabile ad un cambio manuale a cinque rapporti o al cambio automatico denominato “X-Shift”; con gli allestimenti X-Cool (l’entry level) e X-Play, quello che secondo il direttore Andrea Carlucci «farà più volumi»; con le due versioni speciali X-Cite (l’enfant terrible della nuova gamma Aygo) e X-Clusiv (l’elegantona). Vari i pacchetti disponibili per gli esterni e per gli interni e, last but not least, un’infinità di personalizzazioni.
Quanto costa. Per quanto riguarda il listino, il prezzo di partenza è 11.350 euro (x-cool 3 porte) che, con lo sconto di lancio di 1.100 euro diventano 10.250; quello della versione top di gamma (il 5 porte X-Clusiv) è di 14.500 euro. L’X-Nav costa 450 euro, il cambio automatico 500 euro, il 5 porte vale 450 euro in più mentre, per avere gli interni in pelle, bisogna aggiungere 500 euro. Aggressiva la strategia commerciale “Pay X Drive” che, secondo Andrea Carlucci, direttore Marketing e Comunicazione di Lexus e Toyota Italia, darà molte soddisfazioni. «Per acquistare la nuova Aygo - spiega - si può dare un anticipo di 2.800 euro, pagare una rata mensile di 100 euro e, grandissima novità, in caso di problemi o quant’altro, si può restituirla in qualunque momento senza nessuna spesa. Il rischio, quindi, ce lo prendiamo noi». E di questi tempi non è cosa da poco…
Come va. Fermo restando che un test drive di un centinaio di chilometri non è sufficiente per farsi un’idea completa, diciamo innanzitutto che preferiamo la versione con il cambio automatico X-Shift (a disposizione ci sono le tre modalità Easy, Manual e R), dove i rapporti sono ben affinati e offrono un buon bilanciamento tra piacere di guida ed economia dei consumi. Versione che diventa divertente da usare anche con le cosidette “palette” al volante, apprezzabile soprattutto in città dove normalmente c’è più traffico. Ottimo il servosterzo elettrico, buona nel suo insieme la posizione di guida (il volante a tre razze, per esempio, è ben impugnabile); i comandi complessivamente sono ben disposti, le sospensioni sono fra le migliori della categoria e si fa apprezzare anche l’impianto frenante. Il motore, onestamente, non ha un grande temperamento mentre accelerazione e ripresa sono un po’ in affanno, soprattutto quando si viaggia in 3 o quattro persone. In compenso la nuova Aygo pare consumare pochissimo (3,8 litri/100 km secondo i dati Toyota), tanto che l’indicatore del carburante dà l'impressione di non muoversi mai.