Avedisco. Vendita diretta, Italia al quarto posto in Europa
Crescono le incaricate alla vendita diretta in Italia
Continua a crescere l’occupazione nella vendita diretta, settore che si mantiene solido nel mondo e che torna a crescere in Europa, coinvolgendo sempre più donne fra gli incaricati alle vendite. A dimostrarlo sono i dati rilasciati da Seldia (The European Direct Selling Association) e Wfdsa (World Federation of Direct Selling Associations), le istituzioni europee e mondiali della vendita diretta delle quali fa parte Avedisco, l’associazione che da oltre 50 anni rappresenta le aziende del settore in Italia.
Nel 2019 il fatturato generato in Europa dalle imprese del comparto raggiunge i 34.3 miliardi di euro (Iva esclusa), registrando un andamento positivo del +0,8% rispetto all’anno precedente e dando lavoro a oltre 15 milioni di incaricati alle vendite, di cui l’84% è composto da donne. Guardando più nel dettaglio i dati relativi alla sola Unione Europea, il giro di affari della vendita diretta registra una crescita del+1,3% sul 2018, toccando i 30,3 miliardi di euro. In questo scenario, l’Italia si riconferma al quarto posto nella classifica per fatturato, dietro a Germania, Francia e Gran Bretagna, nazione che inizia a manifestare i primi effetti della Brexit con un decremento del -6% nelle vendite. Nella classifica mondiale, l’Italia si attesta al 13esimo posto, mantenendo una posizione stabile nella world wide top 15. Nel 2019, il fatturato complessivo nel mondo registra un importo di quasi 180,4 miliardi di dollari (Iva esclusa). Analizzando i dati degli ultimi anni, si conferma che il settore nel mondo mantiene una percentuale media di crescita in cinque anni (dal 2014 al 2019) del +1,6% e prospera in termini di occupazione, dando impiego, nel 2019, a 119,9 milioni di persone, di cui il 74% rappresentato dalla componente femminile.
L’aumento occupazionale è significativo anche in Italia, dove i dati sono coerenti con quelli mondiali e registrano, nel 2019, circa 565mila incaricati, con 21mila in più rispetto al 2018, che hanno fatto della meritocrazia, flessibilità e autorealizzazione, i valori della propria crescita professionale.