La novità. Prezzo, estetica, contenuti: ecco perché Dacia Bigster piacerà al mercato
Che faccia sul serio, anzi che sia uno dei pochi marchi che stanno "spaccando" il mercato, ormai non ci sono più dubbi. Lo dicono i numeri, con la Sandero che continua ad essere la vettura più venduta in Europa del segmento B, e la Duster che resta uno dei Suv preferiti dal pubblico in Italia, e non solo. Ora Dacia alza l'asticella e tenta l'avventura anche nel segmento C, che - secondo accreditate previsioni - entro il 2025 assorbirà il 23% del mercato continentale. Lo fa facendo debuttare un modello completamente nuovo, la Bigster, che con i suoi 4,57 metri di lunghezza è la vettura più grande mai prodotta dal brand del Gruppo Renault.
Si tratta di un Suv esteticamente molto gradevole, proposto con un listino interessante: arriverà in Italia alla fine del primo trimestre 2025 e il prezzo di accesso (ancora non ufficiale) sarà comunque inferiore ai 25.000 euro, con la versione ibrida che non raggiunge i 30.000. Facendo due conti, si tratta del 20% in meno di modelli analoghi della concorrenza. Un risultato ottenuto alleggerendo la vettura, eliminando elementi inutili e puntando sull'essenziale senza rinunciare a nulla.
Che l'operazione Bigster, cioè l'allargamento dell'offerta Dacia verso il segmento C, fosse destinata ad avere rilevanza lo si era capito già nel gennaio del 2021 quando in occasione del varo del piano "Renaulution" era stato svelato il Bigster Concept. Si trattava di un prototipo interessante nel design e soprattutto nell'applicare la filosofia della marca a nodelli di fascia superiore. Una promessa emblematica del nuovo corso del Gruppo della Losanga e anche della volontà di Dacia di crescere ulteriormente nel mercato.
Ora Bigster diventa realtà e con la sua gamma - che comprende a fianco del TCe 140 mild hybrid 48 Volt e dell'innovativo bifuel ECO-G 140 anche un inedito ibrido 155 Cv particolarmente efficiente - ribadisce la capacità della Marca di offrire tutto ciò che i clienti del segmento C-Suv considerano essenziale ma ad un prezzo Dacia, fedele al posizionamento del brand Best Value for Money. "A partire dal piano Renaulution nel 2021 - ha sottolineato Denis Le Vot, ceo di Dacia durante il reveal a Berlino - abbiamo ripensato completamente il brand a cominciare da una nuova identità visiva: nuovi colori, nuovo logo, nuovi territori su cui puntare, punti vendita rinnovati. Pur rimanendo fedeli alla nostra strategia, abbiamo reso Dacia più desiderabile e più ambiziosa che mai, offrendo sempre il miglior rapporto qualità-prezzo".
La gamma Bigster comprende la versione TCe 140 con una motorizzazione, disponibile per la prima volta tra le Dacia con questo livello di potenza. L'unità deriva dal TCe 130 di Nuovo Duster e abbina un motore benzina turbo 3 cilindri 1.2 litri di nuova generazione - con funzionamento ciclo Miller completato da un sistema mild-hybrid da 48 Volt e cambio manuale a 6 rapporti. Anche per Bigster è prevista la motorizzazione bifuel ECO-G 140 che funziona con benzina e Gpl. Per per la prima volta è abbinata ad sistema mild-hybrid da 48 Volt con batteria da 0,8 kWh. Quando usa il gas nuovo Bigster ECO-G 140 emette in media il 10% di CO2 in meno rispetto ai motori benzina non ibridi equivalenti.
Al top della gamma Bigster, per attaccare una fascia rilevante del segmento C-Suv, Dacia ha collocato il nuovo Hybrid 155, primo modello del Gruppo Renault a poter contare su questo sistema propulsivo. E' costituito da un motore benzina 4 cilindri da 107 Cv e da due motori elettrici (uno indipendente da 50 Cv e uno nello starter/generatore ad alta tensione). Il tutto è completato dalla batteria da 1,4 kWh (230 Volt) e dal cambio automatico elettrificato dotato di 4 rapporti per il motore termico e altri 2 per il motore elettrico. Questa tecnologia combinata è resa possibile dall'assenza della frizione.
Già da un primo contatto statico, Bigster colpisce oltre che per la funzionalità e lo spazio per i passeggeri e i bagagli, anche per una costruzione realizzata nel pieno rispetto della protezione dell'ambiente. Le piastre inferiori dei paraurti anteriori e posteriori sono tinte all'origine e, pertanto, più sostenibili (minor impiego di vernici) e resistenti (gli eventuali graffi si notano meno).
Le fasce che avvolgono tutta la carrozzeria sulle fiancate, i passaruota e la parte inferiore dei paraurti, sono invece realizzate in Starkle. In un'ottica di sostenibilità, Dacia si avvale di questo materiale, creato dai suoi ingegneri e parzialmente derivato dal riciclo, allo stato grezzo e non verniciato.