Economia

ENERGIA. Al via l'aumento dell'accisa su benzina La Cisl: raccolta firme per abbassare i prezzi

mercoledì 6 aprile 2011
Parte oggi l'aumento dell'accisa su benzina e gasolio che il governo ha introdotto per garantire 281 milioni nel 2011 e 236 nel 2012 al settore della cultura e dello spettacolo. L'Agenzia delle dogane ha pubblicato sul suo sito internet il provvedimento del direttore Giuseppe Poggi che disciplina gli incrementi fino al 2014, come previsto dal decreto Omnibus. Il primo aumento vale fino al 30 giugno 2011 e prevede aliquote su benzina e benzina con piombo pari a 571,30 euro ogni mille litri. Per il gasolio usato come carburante l'aliquota sale a 430,30 euro per mille litri.Il decreto Omnibus, pubblicato in Gazzetta il 31 marzo, ha stanziato altri 149 milioni a favore del Fondo unico per lo spettacolo, 80 milioni annui per la manutenzione e la conservazione dei beni culturali e 7 milioni a favore di enti ed istituzioni culturali. Il governo ha cancellato anche il prelievo di un euro sui biglietti del cinema che doveva scattare da luglio per finanziare il tax shelter e il tax credit, le agevolazioni fiscali a favore dei produttori cinematrografici.Raffica generalizzata di aumenti sulla rete carburanti dopo che i prodotti in Mediterraneo hanno fatto registrare nuovi balzi in avanti delle quotazioni: la benzina si è avvicinata ai 1.066 dollari/ton, il diesel ai 1.055. Eni in particolare ha ritoccato i prezzi raccomandati di 1,7 cent su entrambi i prodotti (con l'incremento di ieri sono 2,7 cent in sole 48 ore) tirandosi dietro tutte le altre compagnie con rincari altrettanto significativi: IP 1 centesimo su benzina e diesel come pure Shell mentre Q8 è salita di 1,4 e Tamoil addirittura di 1,9. TotalErg ha ritoccato invece di 0,5 la benzina e di 1,2 cent il diesel."Raccoglieremo cinquecentomila firme per far pagare meno la benzina ai lavoratori e a tutti i cittadini italiani". È quanto ha sottolineato oggi in una nota il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, confermando l'impegno del sindacato per la campagna di raccolta di 500.000 firme, insieme alla Fegica, alle associazioni dei consumatori e del commercio, per l'approvazione di un disegno di Legge per la riorganizzazione e l'efficienza del mercato petrolifero e per il contenimento dei prezzi dei carburanti. "Vogliamo separare -ha detto ancora Bonanni- il ruolo dei petrolieri da quello dei rivenditori finali, rompendo il monopolio esistente ed abolendo il vincolo della fornitura in esclusiva imposto ai gestori, rendendo più trasparenti le condizioni di approvvigionamento. In questo modo si può ottenere un significativo calo del prezzo della benzina ed un risparmio di almeno 400 euro all'anno a famiglia".