La sfida. Audi è pronta a sbarcare sulla Luna
L'Audi Lunar Quattro, il veicolo pronto a sbarcare sulla Luna
Con Audi Lunar Quattro, la Casa di Ingolstadt si prepara a mettere le ruote di un suo veicolo sulla Luna. Il costruttore tedesco ha infatti annunciato di aver completato la realizzazione di due rover che dovrebbero essere lanciati sul pianeta satellite della Terra a fine 2017, nell'ambito della missione "Part-Time Scientists". I mezzi, messi a punto dagli ingegneri teutonici, dispongono di diverse soluzioni mutuate dall'industria automobilistica: sono dotati di trazione integrale ispirata ai modelli “Quattro” del costruttore del Gruppo Volkswagen, sono equipaggiati con motori elettrici con tecnologia derivata dalle sue vetture e-tron, attualmente in vendita, e prevedono comandi piloted-drive che anticipano quelli che fra alcuni anni permetteranno la circolazione dei veicoli a guida autonoma sulle nostre strade.
Per raccogliere le informazioni utili al movimento, ogni mezzo si avvale di quattro telecamere che esaminano l'area circostante il veicolo, con una visione a 360 gradi e che sono in grado di scattare fotografie tridimensionali. Nato da un accordo siglato all'inizio del 2015, Audi Lunar Quattro, che pesa trenta chilogrammi e prevede componenti in alluminio realizzato con stampanti in 3D, ha superato i severi test di messa a punto e - dicono dalla Germania -, è ora pronto a esplorare la Luna. Il team della missione ha annunciato a Berlino che per far raggiungere la destinazione ai due mezzi utilizzerà un vettore della Spaceflight. Sono partner nell'impresa anche la NASA, l'Agenzia spaziale europea (ESA) e Wikipedia. La sfida rientra nella partecipazione alla competizione Google Lunar XPRIZE che prevede un premio di 30 milioni di dollari al primo team privato che riuscirà a portare un veicolo sulla Luna, a far sì che percorra almeno 500 metri e che scatti e mandi foto ad alta risoluzione sulla Terra. Michael Schoeffmann, responsabile di Audi Transmission Development e coordinatore dello sviluppo del rover ha spiegato che la missione è stata particolarmente utile «per esplorare nuovi terreni tecnologici e imparare molto da come i componenti automobilistici si comportano in condizioni estreme» come quelle riscontrabili sulla Luna.