Affari da pista. Nasce Audi Sport, il brand delle emozioni veloci
Lo sport fa bene. Aiuta lo sviluppo tecnologico delle auto, dà ritorno di immagine e pubblicità sui mercati internazionali ma, soprattutto, aiuta a vendere modelli più grintosi. Al punto che Audi ha deciso di far diventare un brand a se stante le Serie R e RS, ovvero le versioni sportive delle varie A3, A4 e via di questo passo. Sul circuito di Imola è stato possibile provare tutta la gamma, al fianco dei collaudatori Audi, in quello che è stato il biglietto da visita della Casa tedesca in questo settore. Padrino d’eccezione il pilota Dindo Capello, che con Audi ha vinto la 24 ore di Le Mans diverse volte ed è salito sul podio in altrettante. Insomma, meglio di lui come testimonial di Audi non poteva esserci in questa fase, visto che ci ha creduto e spinto molto sul progetto.
Per la nuova realtà il business è di quelli importanti, come conferma Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia: «Con i modelli R e RS abbiamofatturato nel mondo 1 miliardo di euro nel 2015, con una crescita del 12% sull'anno precedente. In Italia ci indirizziamo a un mercato che è fatto di passione e che, dopo anni di depressione cosmica, conta oggi 1.000-1.200 macchine. E questo nonostante il superbollo e l'ignoranza istituzionale che ha segnato come evasori chi ama le supersportive».
Audi con questa operazione ha voluto sottolineare come le auto di tutti i giorni, quelle che ti portano al lavoro o nei viaggi di rappresentanza, hanno quel margine in più per diventare delle icone dello sport, con prestazioni e sicurezza tali da consentire a tutti di godersi le accelerazioni, le frenate e la tenuta di strada di una vettura che su strada non verrà mai sfruttata al massimo. Ma quando le occasioni lo permettono, le porte delle piste si possono aprire senza indugio e tirare fuori il massimo possibile. Come dimostra il test con la RS3, derivata dalla A3 berlina compatta di segmento C che in pista si trasforma in un kart con tenuta di strada inimmaginabile visto che di solito non si viaggia a certi livelli.
E’ il test estremo, quello della staccata all’ultimo metro ma con tanto spazio in caso di errore, che ti permette di capire cosa fa la tecnologia, i sistemi di aiuto alla guida, la frenata controllata, i sensori che ti avvisano e correggono gli errori di guida. In una parola: sicurezza. E scoperta proprio là dove i margini si assottigliano. Figurarsi cosa succede per strada dove le andature sono più rigorose, dove i limiti ti impongono il rispetto di chi ti circonda. Ecco, l’operazione Audi RS nasce da questo principio. Tutti uguali per strada, ma diversi in pista. Lo stile fashion delle serate di moda unito a quello hi tech degli eventi adeguati. E questo vale per tutta la gamma, con numeri di eccellenza considerato il fatto che parliamo di livelli altissimi, come dimostra anche la RS8, una belva da 200 mila euro, da 0 a 100 all’ora in poco più di tre secondi. Roba per palati fini (e danarosi). Voglia di corse, voglia di sport, dalla 24 ore di Le Mans all’Audi TT Trophy passando per la strada con una vettura che dice a tutto tondo: “posso ma non voglio”, invece del canonico “vorrei ma non posso”.