Economia

La prova. Audi Q7, la grande stradista è diventata maggiorenne

Alberto Caprotti lunedì 19 agosto 2024

La versione 2024 della Audi Q7

Nel suo piccolo (anzi nel suo grande, viste le dimensioni) nel 2006 ha inaugurato una gamma molto fortunata per la la famiglia Audi, quella contraddistinta dalla lettera Q. Diciotto anni dopo è diventata maggiorenne e si concessa lo sfizio di un restyling poco invasivo, anche perchè i prodotti vincenti non hanno bisogno di altro. Parliamo della nuova Audi Q7, disponibile a 5 o 7 posti che da inizio estate si è presentata in concessionaria con prezzi al solito impegnativi (da 77.000 euro) per una clientela sostanzialmente aziendale, o che ha le possibilità per concedersi un Suv lussuoso e tecnologico per il lavoro e lo svago con i vantaggi della flessibilità delle soluzioni di acquisto, noleggio e finanziamento proposti dalla filiale italiana del marchio tedesco. Questo successo è dovuto anche all’alto valore residuo al termine del contratto.

Com'è. Esteticamente la vettura ha mantenuto il suo design muscolare e le proporzioni slanciate. L’allestimento S-Line in particolare, con i cerchi da 22 pollici e gli inserti total black, la snellisce, donandole quasi l’aspetto di una station wagon rialzata più che di un Suv. La caratteristica griglia Audi ottagonale si estende fino alla base dei gruppi ottici e il paraurti, ridisegnato, presenta prese d’aria più ampie. Anche la fanaleria è cambiata: ora le luci diurne sono posizionate nella parte superiore dei proiettori, che sono a matrice di Led. Anche la Q7 ora adotta gruppi ottici con tecnologia Oled. Questi hanno una funzione di prossimità: tutti i segmenti del faro si illuminano quando un veicolo o un pedone si avvicinano a meno di due metri, rendendo gli ostacoli più facili da percepire. Come sempre di grande qualità i materiali degli interni e abbondantissimo lo spazio a bordo (accettabile anche quello per la terza fila di sedili) che rendono la Q7 una grande viaggiatrice su strada.

I motori. Fermo restando che il piano industriale di Audi continua ad essere concentrato sullo sviluppo di nuovi modelli 100% elettrici, come la nuova Q6 e-tron e la prossima A6 e-tron, sviluppate entrambe sulla piattaforma Ppe, la nuova Audi Q7 adotta propulsori a gasolio e benzina con modulo mild-hybrid da 48V, ma anche motorizzazioni plug-in più potenti ed efficiennti. In gamma c'è anche anche la SQ7 con motore V8 biturbo da 507 cavalli. La versione che abbiamo provato è la 50 Tdi, equipaggiata con un motore V6 turbodiesel da 3 litri di cilindrata, 286 cavalli di potenza e 600 Nm di coppia. Questo propulsore, oltre ad essere il più gettonato dai clienti privati (l’ibrida plug-in interesserà soprattutto alle aziende per contribuire all’abbattimento complessivo di CO2), a nostro avviso è anche quello più equilibrato, poiché offre il giusto compromesso fra comfort, prestazioni e costi di esercizio. Ed è certamente il motore che per rotondità e consumi risulta ancora la scelta più convincente su una vettura da due tonnellate di peso. Oltre a beneficiare, grazie all’omologazione ibrida, di vantaggi fiscali.

Come va. L'autonomia dichiarata di questa versione tocca addirittura i 1.000 km, teorici perchè guidare una vettura del genere dosando il piede al minimo è contro natura, specie se si sceglie la briosa modalità sport. Molto apprezzabile lo sterzo integrale che regala facilità di manovra nonostante i 5 metri abbondanti di lunghezza complessiva dell'auto. La nostra prova ha avuto come scenario un tratto autostradale in Toscana e le splendide curve dell'Isola d'Elba, dove la Q7 non ha fatto pesare affatto la sua stazza e, grazie al differenziale sportivo sull’asse posteriore e alle barre antirollio a controllo elettronico, ha offerto un’agilità che ricorda quella di una vettura a trazione posteriore. In realtà, come tutte le Q7 in commercio, è offerta di serie con la trazione integrale elettronica che ripartisce il 60% della coppia al posteriore e il 40% all’anteriore. Sull’isola toscana abbiamo anche avuto modo di sperimentare le sospensioni ad aria che, nella modalità off-road, permettono al corpo vettura di rialzarsi fino a un’escursione massima di 90 mm e di affrontare tratti di fuoristrada leggero, che altrimenti risulterebbero difficili per un Suv dall’impronta sportiva.