Assofranchising. Boom di occupati, giro d'affari ed espansione all'estero
Il 2017 è stato il miglior anno di sempre per il franchising italiano. Giro d’affari, occupazione, insegne italiane all’estero e master delle insegne straniere che scelgono l’Italia, registrano tutti percentuali in crescita delineando un business model che funziona e che sempre più si afferma anche nel nostro Paese. Lo attesta Assofranchising, l’Associazione Italiana del Franchising - la più autorevole del settore che da oltre 40 anni rappresenta la maggior parte delle insegne del comparto - nel Rapporto Italia 2018. Tra i 929 franchisor presi in esame, le prime 100 aziende (35 di queste sono soci Assofranchising) valgono ben il 60-70% dell’intero mercato italiano in termini di punti vendita, giro d’affari e addetti occupati. Inoltre, emerge che il valore del loro giro d’affari complessivo per il 2017 vale 24,545 miliardi di euro, segnando un +2,6% rispetto al 2016.
«Il franchising si conferma un settore sempre più in crescita e appetibile anche per i più giovani che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro – ha spiegato Italo Bussoli, presidente di Assofranchising -. Crescono gli imprenditori e gli addetti al settore. Col sistema franchising si riduce notevolmente il rischio di impresa, e gli investimenti iniziali sono in molti casi estremamente competitivi. Affiliarsi a un gruppo già affermato permette anche a chi è alle prime armi di acquisire un know-how di rilievo, in questo modo in breve tempo si impara un mestiere, rimanendo però imprenditori di sé stessi».
Crescono i punti vendita su tutto il territorio nazionale (+1,9%), i master delle insegne straniere che scelgono l’Italia per lo sviluppo della propria rete affidando il proprio business a manager, imprese e personale italiano (+16,4%) e aumentano in modo significativo i punti vendita di insegne italiane all’estero segnando addirittura un +28,1%. A livello regionale, la Lombardia si conferma l’area in cui sono presenti più insegne (256), seguita dal Lazio (104) e dalla Campania (89).
Dati in forte crescita anche per quanto riguarda l’occupazione, confermando come il franchising possa essere un ottimo volano per la creazione di posti di lavoro e l’imprenditoria in particolare nel Sud Italia, e soprattutto modo per i più giovani. E questo è uno dei dati più interessanti che emerge dal rapporto: quasi il 90% dei franchisee ha un’età compresa tra i 25 e i 45 anni e addirittura uno su quattro rientra nella fascia d’età compresa tra i 25 ei 35 anni, segno che il franchising è un mondo giovane e per giovani. Inoltre, il 36% dei punti vendita è a conduzione femminile con dato sostanzialmente stabile.
A fine 2017 sono 10.079 i punti vendita in franchising di insegne italiane all’estero con un segno positivo di +28,1%. Di questi, i marchi soci di Assofranchising contano ben 4.226 negozi, ossia quasi il 50% del totale. Il dato conferma ancora una volta l’attitudine e la vocazione dell’Associazione ai collegamenti internazionali in favore dei propri Soci, che possono usufruire di numerosi vantaggi e dei rapporti consolidati di Assofranchising con enti di rilievo come il World Franchise Council, l’European Franchise Federation e l’Ice, l’Agenzia per la promozione delle imprese italiane all’estero che fa parte del ministero dello Sviluppo economico.
Dal 2014 al 2017 i volumi complessivi del settore sono cresciuti significativamente, segnando un +5,7% per giro di affari e un +3,8% di punti vendita, solo il numero delle insegne in questi tre anni ha subito un lieve calo (-1,3%), un segno fisiologico e assolutamente normale, per quanto riguarda le realtà più piccole che non riescono ad affermarsi in fase di start-up.
Il food si conferma ancora il segmento che registra i trend di crescita più forti, sia per quanto riguarda la ristorazione con nuovi format che propongono specialità e prodotti tipici, sia per quanto riguarda la Gdo, che avanza sempre più grazie all’apporto di insegne in discount e a nuovi format in ambito bio. Anche le palestre e i centri estetici continuano a registrare trend positivi, come anche cliniche e servizi ambulatoriali per la salute, automotive, cosmetica e immobiliare in franchising che, nel 2017, torna a superare il miliardo di fatturato.
In calo la categoria dei viaggi e del turismo per quel che concerne le agenzie di viaggi, penalizzata dai servizi online e dalle nuove forme di hospitality mentre il settore dell’hotellerie in franchising rimane invece ancora stabile. Segnano percentuali negative anche i settori dell’abbigliamento e dei servizi per l’infanzia che, a causa del calo delle nascite che contraddistingue il nostro Paese, tornano ai livelli del 2014. Segno negativo anche per le insegne di parrucchieri.