Artigiani. Negli ultimi dieci anni quasi 300mila in meno
Un giovane falegname al lavoro
- autoriparatori (verniciatori, battilamiera, meccanici, etc.);
- calzolai;
- corniciai;
- fabbri;
- falegnami;
- fotografi;
- impagliatori;
- lattonieri;
- lavasecco;
- materassai;
- orafi;
- orologiai;
- pellettieri;
- restauratori;
- ricamatrici;
- riparatori di elettrodomestici;
- sarti;
- stuccatori;
- tappezzieri;
- tipografi;
- vetrai.
A bottega e scuola dei mestieri per attrarre i giovani
La nota dolente dell'artigianato è il ricambio generazionale. Sono nate perfino scuole (e corsi) per trasmettere i mestieri. Mentre quasi tutte le Regioni hanno creato la figura del maestro artigiano: è l’imprenditore artigiano in possesso di una particolare qualifica professionale e con competenze tali da poter trasferire ad altri la conoscenza del mestiere. Chi è maestro artigiano può trasformare il suo luogo di lavoro in Bottega Scuola. “Maestro Artigiano” e “Bottega Scuola” sono marchi registrati per l’artigianato di qualità. La Regione Toscana, per esempio, ha approvato un disciplinare d’uso per permettere agli artigiani di valorizzare e di promuovere tecniche e saperi unici al mondo. Per ottenere la qualifica si deve avere un’esperienza almeno decennale, certificata e riconosciuta attraverso il conseguimento di premi, diplomi o attestati. Il candidato poi, deve essere anche in grado di insegnare il mestiere, di saper passare la propria arte agli allievi. La figura del maestro artigiano è di fondamentale utilità per non disperdere tradizione, competenza e soprattutto passione e anche per contrastare la crisi occupazionale giovanile. Formare e sostenere una nuova generazione di maestri d’arte per promuovere e proteggere il grande patrimonio italiano di cultura, di bellezza e di saper fare che la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte da sempre sostiene, è oggi una necessità vitale per il sistema economico e produttivo del nostro Paese. Spesso, tuttavia, le giovani generazioni hanno qualche difficoltà a entrare in contatto con le scuole, pur numerose e di alto livello, che consentirebbero loro di trasformare un talento in una professione e di impegnare il loro tempo per diventare i maestri del futuro. Proprio per questo la Fondazione Cologni ha creato il sito Scuolemestieridarte.it: per raccontare, rappresentare e celebrare gli istituti italiani dove studiano e si applicano gli artigiani di domani. Luoghi dove i giovani apprendono la regola del talento e il metodo, ma dove si coltivano anche il gusto e la passione, direttamente da quei maestri che sanno far fiorire il gesto e far germogliare le idee. Il sito presenta una selezione di Scuole che rappresentano un esempio importante di come la didattica si sia resa espressione di un’eccellenza ben radicata e l’abbia saputa far evolvere nel tempo: una scelta che rappresenta in maniera emblematica la specificità che il nostro Paese sa ancora esprimere e che comprende istituti pubblici di rilevanza nazionale, Scuole di formazione legate alla tradizione e al territorio, realtà di altissimo livello destinate a chi ha già un diploma, Scuole volute da lungimiranti aziende private per tutelare e preservare un patrimonio produttivo e di cultura unico, non esportabile. Da segnalare lo spazio-laboratorio Tool in via Taranto 96/e, a Roma, realizzato grazie al progetto Tool - Scuola di Arti, Mestieri e Cittadinanza di Lunaria - Associazione di Promozione Sociale ed Else Associazione, sostenute da Intesa Sanpaolo, attraverso il Programma Formula, in collaborazione con Fondazione Cesvi. I locali di via Taranto sono stati riqualificati, allestiti e attrezzati per ospitare i numerosi laboratori e iniziative in programma. Si tratta infatti di uno spazio-laboratorio dedicato alle arti e alle tecniche artigianali di stampa, dotato di macchinari conviviali alla portata di tutti, dove costruire relazioni significative per trasmettere saperi e competenze intorno al mondo del libro e apprendere abilità e tecniche manuali. Un luogo di socialità e formazione dove fare esperienza di pratiche di cittadinanza attiva attraverso laboratori, incontri e seminari sui grandi temi del nostro tempo. Attraverso il “lavoro-gioco” e il fare cooperativo e manuale, bambini e ragazzi possono vivere una socializzazione positiva che favorisca lo sviluppo della persona, delle abilità professionali, della convivenza civile, della solidarietà intergenerazionale e dell’inclusione dei soggetti più vulnerabili, contribuendo così a costruire i fondamenti della cittadinanza nelle nuove generazioni. Il progetto si propone di raggiungere 800 tra bambini e ragazzi (nella fascia d’età 6-20 anni) di diverse età e provenienze, in condizioni di fragilità e povertà educativa del quadrante Est della capitale. Tool si propone inoltre di contribuire attivamente e di rafforzare la comunità educante, sostenendo e integrando l’operato dei diversi soggetti pubblici e privati – quali scuole, servizi sociali, famiglie, centri giovanili – che si occupano di educazione e cura. La scuola è aperta a tutta la cittadinanza con un programma di mostre, presentazioni, infogiovani e incontri pubblici che ripercorreranno le proposte laboratoriali svolte, ma che saranno anche nuove occasioni di socializzazione e dibattiti.
I nodi contratto e previdenza
Confartigianato, Cna e Casartigiani «confermano la contrarietà all'introduzione di un salario minimo per legge». Lo hanno ribadito in un'audizione davanti alla Commissione Lavoro della Camera sulle proposte di legge in materia di giusta retribuzione e salario minimo. «Un intervento legislativo in tema di retribuzioni - hanno sottolineato - provocherebbe una serie di disfunzioni: dal rischio di fuga dalla contrattazione collettiva alla mancata valorizzazione della contrattazione di secondo livello e del welfare di bilateralità, fino alla complessità di determinare un salario minimo che comprenda gli elementi che compongono la retribuzione differita (ferie, permessi, riduzione orario di lavoro, quota del Tfr, welfare, bilateralità) e che tenga conto delle differenze tra i contratti riguardanti settori diversi». In particolare, a giudizio di Confartigianato, Cna e Casartigiani, «l'introduzione di un salario minimo legale è improponibile poiché, nel caso in cui fosse inferiore a quello stabilito dai contratti collettivi, ne favorirebbe la disapplicazione e, qualora fosse più alto, si creerebbe uno squilibrio nella negoziazione degli aumenti salariali. In entrambi i casi, il risultato sarebbe un peggioramento delle condizioni dei lavoratori. Inoltre, il salario minimo per legge vanificherebbe gli sforzi della contrattazione collettiva per individuare soluzioni alle mutevoli esigenze organizzative e di flessibilità delle imprese e rischierebbe di colpire tutele collettive e sistemi di welfare integrativi in favore dei dipendenti, come quelli applicati nei settori dell'artigianato e delle pmi. È il caso dei contratti collettivi sulle prestazioni bilaterali che determinano vantaggi economici per i dipendenti ben superiori alla sola quota di contribuzione». Le tre confederazioni degli artigiani «insistono, invece, per estendere il più possibile l'integrale applicazione del contratto collettivo e contrastare il dumping contrattuale, attraverso una normativa che incentivi l'applicazione dei contratti di qualità, e potenziando la vigilanza ispettiva». «Dobbiamo aprire il cantiere della previdenza complementare per l'artigianato, ma anche all'opportunità di consolidare il welfare bilaterale rendendolo davvero universale, ovvero fruibile ai lavoratori di tutti i settori, alle loro famiglie, agli stessi datori di lavoro». Ad affermarlo è invece il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. Per il leader della Cisl, «bisogna promuovere pratiche collaborative e partecipative, sia nei rapporti industriali, sia nelle dinamiche di decisione pubblica. Lo sanno bene le imprese artigiane che in questi anni difficili hanno retto proprio grazie alla capacità di resilienza generata dalle eccellenti relazioni industriali con il sindacato». «In questi anni difficili - conclude - abbiamo saputo fare squadra, esercitando corresponsabilità attraverso formidabili pratiche bilaterali e contrattuali e la solidità di rapporti negoziali vissuti ogni giorno nella prossimità e nei territori. Una forza democratica che ha permesso la tenuta e la salvaguardia di un'eccellenza produttiva legata profondamente alla valorizzazione del lavoro di qualità. Eppure, proprio l'esperienza maturata e consolidata nel comparto artigiano, ci fa dire oggi che occorre andare oltre. Pensando a come costruire insieme ulteriori strumenti di coesione e di sviluppo per ricucire le tante fratture sociali ed economiche che rischiano di minare alla base le prospettive di sviluppo di questo Paese».
Tremila assunzioni in estate in diversi settori
L'estate è sempre un periodo ricco di opportunità di lavoro. Openjobmetis offre oltre 3mila posizioni in molti settori in tutta Italia: turistico, hotellerie e ristorazione, ma non solo. Parecchi comparti avranno bisogno di implementare il proprio organico per far fronte ai picchi di domanda dei prossimi mesi: si contano oltre 500 opportunità nell'Horeca per le figure specializzate come degustatori e barman o barlady. Molte le posizioni aperte anche per cuochi, aiuto cuochi, camerieri e runner, bagnini. Oltre 450 posti si contano poi nell'ambito del commercio al dettaglio, come addetti vendite /commessi presso negozi turistici e della grande distribuzione organizzata. Circa 150 opportunità anche nell'agroalimentare e nelle pulizie industriali. Nella logistica, notoriamente interessata da un picco di attività nel periodo estivo, l'Apl-Agenzia per il lavoro ricerca circa 1.000 figure per integrare gli organici come inventaristi e magazzinieri. «Il livello di occupazione sta crescendo - ha detto Elisa Fagotto, candidate manager di Openjobmetis - e l'estate è un'ottima occasione per chi investe sul lavoro in maniera attiva; infatti, le posizioni offerte sono adatte anche a chi è alla ricerca della prima occupazione». Volendo osservare le prospettive occupazionali dal punto di vista dei comparti, le offerte dell'Apl mostrano un ambito agroalimentare piuttosto attivo e focalizzato sulla lavorazione di specifici prodotti ortofrutticoli quali, per esempio, il pomodoro per il quale anche per questo 2023 sta per partire la campagna oro rosso in Emilia-Romagna, ma anche i kiwi, per cui si ricercano oltre 550 addetti alla cernita, al confezionamento e alla movimentazione. E ancora, un elenco di prodotti spesso destinati a poter vantare l'etichetta dop che rappresentano le specificità e l'impegno nell'export italiano: patate, per cui si ricercano 140 addetti alla cernita e al confezionamento nel Lazio; ciliegie, pesche, uva, per cui si ricercano 200 addetti alla cernita e al confezionamento in Puglia; fragole, per cui si ricercano 120 addetti al confezionamento in Basilicata; meloni, per cui si ricercano 80 addetti alla cernita e al confezionamento in Sicilia. Particolarmente fiorente, infine, l'industria dolciaria in Piemonte, dove, per il distretto delle nocciole e del cacao, si ricercano almeno 100 persone in ambito produttivo e oltre 50 panificatori in vista delle assunzioni che da settembre segneranno, nei laboratori industriali, l'avvio della lievitazione dei più tipici dolci natalizi.