Artigiani e commercianti . Anche nel 2018 aumentano i contributi
Aumentano anche nel 2018 i contributi di artigiani e commercianti, dopo i rincari degli anni scorsi. Il primo appuntamento per il pagamento è fissato al 16 maggio, termine entro cui va versata la prima rata trimestrale dell’anno in corso. Quest’anno l’artigiano paga un contributo minimo di 3.778 euro (3.669 euro l’anno scorso) e un commerciante di 3.792 euro (3.683 euro nel 2017), con un rincaro di 109 euro (70 euro il rincaro dell’anno scorso). A differenza degli ultimi tre anni, durante i quali gli aumenti sono scaturiti solo dagli effetti della manovra Monti, quest’anno il rincaro è doppio: per gli effetti del cosiddetto provvedimento “Salva Italia”, il decreto legge n. 201/2011 convertito in legge n. 214/2011 (manovra Monti); e per l’aumento del reddito minimo di riferimento (il cosiddetto “minimale”, cioè l’imponibile minimo su cui vanno calcolati i contributi), che viene rivalutato dell’1,1% all’indice Istat.
La notizia buona è che, quello di quest’anno, è l’ultimo degli aumenti fissati dalla manovra Monti, col raggiungimento dell’aliquota di contribuzione del 24%. A volerne fare un bilancio, la manovra è pesata sulle tasche di artigiani e commercianti per oltre 800 euro di aumenti: 270 nel 2012, 160 nel 2013, 100 nel 2014, 77 nel 2015, 70 nel 2016, 70 nel 2017 e circa 100 euro ora nel 2018. L’aumento delle aliquote contributive, complessivamente, è stato del 4%: 1,3% nel 2012; 0,45% per ognuno degli anni dal 2013 al 2018. Si è pagato e si paga di più, tuttavia tutto l’incremento è destinato alle pensioni, cioè a costruire un assegno di pensione più “pesante”.
I commercianti, come negli anni passati, devono sborsare un contributo aggiuntivo dello 0,09% finalizzato a finanziare la cosiddetta “rottamazione licenze” (misura di prepensionamento per chi è costretto anzitempo ad abbassare le serrande). La notizia buona, anche in tal caso, è che questo è l’ultimo anno di applicazione del contributo aggiuntivo, perché la legge Stabilità del 2014 (legge n. 147/2013) l’ha procrastinato fino al 31 dicembre 2018.
Il costo è leggermente più basso per i giovani. Infatti, è prevista un’agevolazione contributiva consistente nella riduzione dell’aliquota contributiva di tre punti percentuali a favore tanto degli artigiani quanto dei commercianti d’età inferiore ai 21 anni. L’agevolazione ha superato indenne varie riforme, compresa la manovra Monti, e anche oggi che l’aliquota contributiva base è fissata al 24% per gli artigiani e al 24,09% per i commercianti è possibile applicarla e versare il contributo al 21% (artigiani) e al 21,09% (commercianti).