Economia

Eventi. A Roma arriva Codinggirls

lunedì 13 ottobre 2014
Nell’ambito del semestre italiano di presidenza del Consiglio dell'Unione europea e in occasione della Settimana europea della programmazione, Fondazione Mondo Digitale e Ambasciata Usa in Italia, con la collaborazione dell’Associazione americana Girls Who Code, promuovono CodingGirls Roma-Usa, eventi fino al 19 ottobre, interamente dedicati a bambine e ragazze, dalla primaria alla secondaria superiore, coinvolgendo anche studentesse e ricercatrici universitarie. A supportare l’iniziativa anche il Miur, Roma Capitale, il Dipartimento di Informatica dell’Università Sapienza di Roma e Microsoft. Una vera e propria staffetta formativa: laboratori di programmazione per 400 ragazze, hackathon, family coding alla Palestra dell’Innovazione e molto altro.Il  progetto prevede eventi dedicati a bambine e ragazze, con una staffetta formativa tra le scuole romane, un’esperienza immersiva tra fabbricazione digitale e robotica nella Palestra dell’Innovazione, e maratona finale per creare applicazioni e prodotti educativi. A guidare le ragazze ci sono le coach di Girls Who Code, le giovanissime maker del Fab Lab e studentesse e ricercatrici della Sapienza di Roma. All’iniziativa, promossa nell’ambito del semestre italiano di presidenza del Consiglio dell'Unione europea e in occasione della Settimana europea della programmazione, collaborano anche MIUR, Roma Capitale, Dipartimento di Informatica dell’Università Sapienza di Roma e Microsoft. Per superare stereotipi di genere e attrarre le giovani donne verso la carriera digitale CodingGirls Roma-Usa propone alle studentesse di sperimentare in prima persona l’uso attivo delle nuove tecnologie e dà visibilità a modelli positivi da seguire, professioniste attive e realizzate. Dal 12 al 17 ottobre le scuole romane ospitano laboratori di coding tenuti dalle coach di Girls Who Code. Sabato 18 e domenica 19, l’evento si sposta nella Palestra dell’Innovazione (via del Quadraro 102), per un’esperienza unica di immersione nelle nuove tecnologie. Il week end, infatti, è dedicato all’hackathon per elaborare applicazioni e prodotti innovativi che rispondano alle sfide dell’educazione per la vita e ai laboratori di family coding che coinvolgono bambine, docenti, mamme e nonne. La lingua di lavoro è ovunque l’inglese, aspetto cruciale del progetto, come ha sottolineato Elizabeth M. McKay, Office of Public Affairs Embassy of the United States, per permettere alle ragazze di inserirsi in un mercato del lavoro globale, che ha sempre più bisogno di competenze Stem. “Le donne quando lavorano nel settore Ict, a parità di posizione, guadagnano il 9 per cento in più rispetto ad altri settori”, ha spiegato Mirta Michilli, direttore generale della Fondazione Mondo Digitale, che ha scelto di dare solo dati positivi per incoraggiare la scelta di una carriera tecnologica. Anche Marta Leonori, assessore Attività produttive di Roma Capitale, ha voluto sottolineare l’importanza di guardare a nuove professioni per lo sviluppo del territorio. I computer utilizzati per la sfida sono donati da Microsoft, che ha partecipato alla tavola rotonda con Roberta Cocco, Western Europe National Plan Director, che ha sottolineato la centralità del tema del gender gap anche all’interno delle aziende tecnologiche. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Elizabeth Ivory Caudle di Girls Who Code, Alessandro Panconesi, direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università Sapienza di Roma, e Donatella Solda Kutzman, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Alfonso Molina, professore di Strategie delle tecnologie all’Università di Edimburgo e direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale.