Area C Milano. La beffa delle ibride: la Panda paga, la Porsche entra gratis
Mentre crescono le polemiche relative alla decisione del Comune di Milano che da 1 Ottobre vieta l'ingresso in Area B (praticamente quasi tutto il territorio cittadino) ad alcune categorie di vetture considerate inquinanti, c'è un altro provvedimento accessorio entrato contemporaneamente in vigore poco pubblicizzato ma molto penalizzante per i possessori di auto che - proprio per essere virtuosi - hanno acquistato anche di recente veicoli ibridi. I mezzi a doppia alimentazione che superano la soglia di emissioni dei 100 g/Km di CO2 infatti ora devono pagare l'accesso ad Area C, cioè la zona più centrale della città controllata da 43 varchi, esattamente come tutte le altre vetture hanno fatto sinora. Per entrare nella cerchia dei Bastioni dal lunedì al venerdì (dalle 7.30 alle 19.30), la tariffa giornaliera è 5 euro (2 per i residenti dopo 40 ingressi gratuiti).
La lista delle vetture ibride obbligate al nuovo pagamento dal 1 Ottobre rende evidenti alcuni casi clamorosi. Premesso che lo stesso modello può rientrare o meno nel limite stabilito dal Comune di Milano a seconda di diversi parametri (le emissioni omologate cambiano, per esempio, in base alla misura dei pneumatici adottati, alla configurazione aerodinamica o ad altro ancora: l’unica voce che fa fede è quella riportata sulla carta di circolazione della vettura, facciata anteriore 2° quadrante), balza all’occhio come l’elenco comprenda vere citycar: le Fiat 500 1.0 Hybrid e Panda 1.0 Hybrid, la Ford Fiesta 1.0 Ecoboost Hybrid, la Lancia Ypsilon 1.0 FireFly, la Suzuki Ignis 1.2 Hybrid (model year 2016). Per non parlare della regina delle ibride, la Toyota Prius, le cui emissioni partono da 109 g/km. Per contro, saranno esentate dalla “tassa” d’ingresso cittadina molte supercar o grandi Suv: le Porsche Panamera e Cayenne E-Hybrid, per esempio, la BMW X5 XDrive45e, la Jaguar E-Pace 1.5 Phev 300 CV, la Range Rover Velar 2.0 Phev. Non esiste una stima ufficiale di quante siano le auto interessate al nuovo provvedimento: secondo i dati ACI sarebbero 85 mila a Milano e 234 mila in Lombardia, ma si tratta di tutte le ibride immatricolate.