Economia

Tecnologia. Cinque buone ragioni per non creare l'Instagram per bambini

Pietro Saccò martedì 11 maggio 2021

Una bambina guarda lo schermo di uno smartphone

L’associazione dei procuratori generali degli Stati Uniti ha scritto una lettera a Mark Zuckerberg, ceo di Facebook, per chiedergli di abbandonare il progetto di una versione di Instagram per i bambini che hanno meno di tredici anni. «L’uso dei social media può essere dannoso per la salute e il benessere dei bambini, che non sono preparati ad affrontare le sfide di avere un profilo sui social» scrivono i procuratori generali di quarantaquattro Stati americani associati nella Naag.

Nella lettera i procuratori generali citano almeno cinque grossi problemi che potrebbero derivare dal lancio di un Instagram per bambini. La prima è che diverse ricerche dimostrano che i social media sono dannosi per il benessere fisico, emotivo e mentale dei più piccoli. La seconda è il rapido aumento degli episodi di cyberbullismo attraverso Instagram. Ci sono poi i timori rispetto all’uso di una piattaforma del genere da parte di pedofili e predatori sessuali. Il quarto problema sta nell’incapacità dimostrata da Facebook nella protezione della sicurezza e dei minori. Infine c’è l’incapacità dei bambini di navigare la complessità di ciò che incontrano online, comprese pubblicità, contenuti inappropriati, relazioni con sconosciuti.

«Sembra che Facebook non sia rispondendo a un bisogno, ma ne stia creando uno – concludono i procuratori generali – dal momento che questa piattaforma si rivolge principalmente a bambini che altrimenti non hanno o non avrebbero un profilo Instagram».


«Sembra che Facebook non sia rispondendo a un bisogno,

ma ne stia creando uno, dal momento

che questa piattaforma si rivolge principalmente

a bambini che altrimenti non hanno

o non avrebbero un profilo Instagram».


La notizia che Facebook sta preparando un Instagram per bambini è stata rivelata a marzo da Buzzfeed, che ha ripreso un post interno all’azienda di Vishal Shah, vice presidente responsabile dei prodotti di Instagram. Shah indicava la conquista del pubblico dei più giovani come una delle principali priorità dell'azienda.

Attualmente chi ha meno di 13 anni non può iscriversi ad Instagram, anche se è un divieto più teorico che reale: l’azienda si limita a chiedere a chi si iscrive la sua data di nascita, se un bambino apre un profilo mentendo sull’età, il profilo resta attivo finché qualcuno non lo segnala.