Pensioni. Ape sociale: arriva la proroga per il 2021
Pensionati davanti ad una sede Inps di Napoli
Con la legge di bilancio è arrivata la proroga di un altro anno per l’Ape sociale, l’indennità di accompagnamento alla pensione introdotta in maniera sperimentale nel 2017 dal governo. L’indennità viene corrisposta fino al conseguimento dei requisiti pensionistici per la pensione di vecchiaia dai lavoratori che hanno compiuto 63 anni di età ed hanno almeno 30 anni di contributi.
L’ufficializzazione della proroga sino al 31 dicembre 2021 è arrivata dall’Inps con il messaggio numero 62 dell’8 gennaio, in attesa della circolare illustrativa delle nuove disposizioni. La misura è rivolta ai 63enni (e a coloro che compiranno questa età il 2021). Possono fare domanda i disoccupati con almeno 30 anni di contributi previdenziali e che non hanno più il sussidio di disoccupazione da almeno tre mesi, coloro che sono impegnati in lavori gravosi con almeno 36 anni di contributi, coloro che assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità e coloro che hanno un’invalidità di almeno il 74%.
La domanda di accesso all’Ape si può fare a partire dai 63 anni, e possono presentarla tutti coloro che raggiungeranno i requisiti richiesti nel corso del 2021, ma per effetto dell’aumento dell’aspettativa di vita che ha portato il pensionamento di vecchiaia dal 2019 a 67 anni e del tempo di erogazione massima che arriva a tre anni e sette mesi di fatto l’accesso è possibile solo dai 63 anni e cinque mesi a meno di non essere un contributore volontario che riesce ad uscire con la pensione anticipata.
L’Inps ricorda che per non perdere ratei di trattamento, i soggetti che al momento della domanda di verifica delle condizioni di accesso al beneficio siano già in possesso di tutti i requisiti e le condizioni previste devono presentare contestualmente anche la domanda di Ape sociale.
L’indennità è pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di detto importo). L’importo dell’indennità non è rivalutato, né integrato al trattamento minimo ed è erogato per 12 mesi l’anno: non è quindi prevista la tredicesima.