Economia

Antal. Nel 2018 aziende a caccia di specialisti dell'It

Maurizio Carucci sabato 16 dicembre 2017

«Nel 2018 le professionalità più richieste nel mercato del lavoro saranno: figure It cyber security, specialisti cloud e big data, figure sales e tecnici di ogni tipo». Queste le previsioni di Vincenzo Trabacca, managing director di Antal Italy, società che opera in tutto il mondo nell'ambito della ricerca e selezione del personale di livello impiegatizio e manageriale.

I laureati in materie scientifiche e tecniche troveranno più facilmente opportunità di carriera così come gli ingegneri e i laureati in Fisica e Matematica. Anche un buon diploma può però essere sufficiente per entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro.
«Ai giovani che vogliono trovare un'occupazione in Italia - spiega il manager - suggerisco di leggere, di informarsi e di aggiornarsi sempre. Inoltre consiglio di essere pronti ad accettare le sfide e di non sperare nel posto fisso a vita. Il mondo è cambiato e anche il modo di cercare lavoro è cambiato. E a coloro che vogliono andare all'estero consiglio di partire. Un’esperienza di lavoro all’estero non deve necessariamente durare tutta la vita, ma può rappresentare un'ottima carta per tornare in Italia, prima o poi. Sono sufficienti infatti pochi anni e in alcuni casi anche solo pochi mesi per acquisire una competenza. L'importante è avere ben chiaro che l’obiettivo non deve essere solo quello di imparare una lingua, perché ormai non basta più».


Lo scopo di Antal è proprio quello di aiutare le persone a trovare il lavoro che desiderano e le aziende a trovare le risorse chiave per il loro successo. La vasta rete globale a disposizione consente di avere un approccio internazionale e di analizzare il mercato da un punto di vista privilegiato. Sono oltre 500 i professionisti presenti nelle 130 sedi ubicate in oltre 40 Paesi nel mondo. Compresa l'Italia, dove le riforme stanno in qualche modo facilitando l'ingresso dei giovani. A cominciare dall'alternanza scuola-lavoro.

«L'alternanza può servire - conclude Trabacca - ma l'importante è capire che c'è un gap enorme tra la teoria e la pratica. Nella vita lavorativa sono fondamentali anche le soft skill che sono le cosiddette “competenze trasversali” ovvero quelle capacità che raggruppano le qualità personali, l’atteggiamento in ambito professionale e le conoscenze nel campo delle relazioni interpersonali come per esempio: la leadership, il problem solving e il teamwork».