Economia

Ricerca. «Anche nel lavoro vince il fattore humor»

giovedì 5 novembre 2015

Secondo una recente ricerca  commissionata da Crowne Plaza Hotel & Resorts, catena alberghiera dedicata ai viaggiatori business afferente al gruppo InterContinental Hotels Group (IHG), due terzi dei lavoratori del Regno Unito pensano che mostrare senso dell’umorismo sia fondamentale per fare una prima impressione di successo.

Nel sondaggio pubblicato a settembre, il 66% degli adulti del Regno Unito mette l’umorismo prima dell’apparenza (50%), dell’intelligenza (39%), della sicurezza (29%) e di una “solida stretta di mano” (22%).

La ricerca mostra inoltre che, sorprendentemente, più di un terzo (35%) dei lavoratori britannici non fa assolutamente niente per prepararsi agli incontri di lavoro importanti, atteggiamento che in ultima analisi finisce per influenzare la loro capacità di dare una buona prima impressione.

"Il marchio Crowne Plaza ha commissionato una bella ricerca analizzando quello che aiuta a fare  una prima impressione positiva nel lavoro - ha sostenuto Jez Rose, comportamentista pluripremiato, relatore e autore di testi motivazionali, commentando i risultati della ricerca -. La cosa interessante è che non ti aspetteresti mai che il 'fattore humour' possa influire in misura maggiore rispetto all’apparenza e persino all’intelligenza. Questo non significa che dobbiamo essere divertenti o fare battute durante gli incontri. Sta tutto nel trasmettere un buon senso dell’umorismo per creare una connessione, e questo può succedere semplicemente essendo di buon umore e sorridendo. Spesso queste piccole cose vengono sottovalutate negli incontri di lavoro eppure fanno la differenza".

Sul fronte dei social media, che oggi giocano un ruolo chiave senza precedenti, più di un intervistato su tre si è detto d’accordo sul fatto che avere la giusta foto profilo sia molto importante. Al contrario, parlare sugli altri presenti durante una riunione ed evitare il contatto visivo con i colleghi crea una prima impressione negativa sia con i colleghi che con i clienti.Quando parliamo per la prima volta con un nuovo contatto, l’e-mail ha ormai superato le chiamate telefoniche con il 76% dei lavoratori che usa questo metodo invece che i  tradizionali mezzi di comunicazione. Curiosamente, i messaggi di testo sono molto presenti nelle comunicazioni di lavoro: quasi la metà degli intervistati (45%) dice di usarli per comunicare con i colleghi e con i clienti. "Questo è in totale contrasto rispetto a dieci anni fa, quando solo un lavoratore su cinque, uomo o donna che fosse, avrebbe pensato di scrivere messaggi personali ai nuovi colleghi o ai propri clienti", conclude Rose.